Istruzioni per l’uso del mercato OJM, firmato Andrea Conti. Il g.m. biancorosso racconta le strategie iniziali della campagna acquisti 2021: «Il 5+5 è figlio della continuità rispetto ad un gruppo di italiani sotto contratto che possono garantire solidità. Il motivo economico è secondario, la volontà è costruire un gruppo nel quale senso di appartenenza, fame e voglia di trasmettere entusiasmo ai tifosi siano la base. Stiamo lavorando sull’ossatura degli italiani per poi scegliere senza fretta gli stranieri».
Si parte dalle conferme dei due play italiani, come prosegue invece il discorso ali?
«Vogliamo costruire una squadra a trazione posteriore con tre stranieri tra guardia, ala piccola e cambio degli esterni, proseguendo con la coppia Ruzzier-De Nicolao in regia. Ora dobbiamo decidere cosa fare con Ferrero, De Vico e Strautins. I fattori chiave sono l’accettazione del ruolo e l’aspetto economico, che ad un certo punto debbono incrociarsi. Tutti e tre non possono restare, bisognerà fare delle scelte condivise: resterà chi sarà contento del ruolo e del salario».
Conterà anche l’aspetto economico?
«Sono ruoli importanti che però non fanno parte del quintetto, dunque il fattore costi avrà il suo peso. Per Giancarlo è doveroso il rispetto per uno dei capitani più longevi nella storia del club, ma ci sono anche altri fattori. Dell’investimento Strautins siamo contenti e prima di privarcene ci penseremo parecchio; resta però la necessità dell’accettazione del ruolo».
Un’ala italiana in uscita, un lungo italiano in entrata, piace l’azzurro Caruso: in questa opzione è ancora considerabile Egbunu?
«Ora la ricerca sul mercato italiano è quella del cambio del pivot: cerchiamo un giovane futuribile da sviluppare che possa darci almeno 10 minuti oggi e crescere con noi domani. Con Egbunu il discorso è aperto: il ragazzo qui si è trovato bene, però con un cambio italiano forse servirà un giocatore diverso».
Capitolo stranieri: c’è un contratto con Jones e un’opzione su Beane...
«Di queste situazioni parleremo a quattr’occhi quando arriverà il coach: su Anthony ci penseremo bene prima di lasciarlo ma dipenderà dalla disponibilità ad uscire dalla panchina, su Jones il discorso non è tecnico ma atletico. I cardini della squadra saranno la guardia titolare e il pivot, che dovrà garantire solidità».
Come prosegue il rapporto con Scola che si era messo a disposizione come «consulente» in caso di necessità?
«Ci siamo sentiti un paio di volte in 15 giorni; Luis non vuole imporre nulla ma come filosofia di costruzione del roster tiene molto a puntare su giocatori da sviluppare, senza vincoli anagrafici ma legati alle prospettive di crescita».
Giuseppe Sciascia
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