Openjobmetis troppo forte per rischiare nella bagarre salvezza ma ancora troppo poco consistente per inserirsi nella volata playoff. Questo il verdetto espresso dalle prime 10 giornate - per Varese 9 gare contando il turno di riposo già scontato - di una serie A dalla classifica solo apparentemente compatta, ma in realtà pronta a spaccarsi in tre tronconi. Da una parte le superbig, partendo da Milano e Bologna ma proseguendo con Sassari e Venezia che pur senza vittorie esterne è destinata a salire di tono; dall'altra il gruppo in coda composto da Cantù, Trieste, Pistoia e Pesaro che per qualità di organico e possibilità di intervento sembrano destinate a giocarsi le due retrocessioni.
IL VALORE - Oggi come oggi l'OJM è dodicesima sull'ultimo vagone del secondo troncone, comandato da Brindisi e Brescia nella rincorsa ai playoff. Nel dopo gara del PalaBigi un Attilio Caja visibilmente rammaricato per l'occasione persa dai suoi ha ribadito chiaramente che l'obiettivo stagionale rimane quello di stare lontano dalla zona calda: a oggi Varese sembra avere una marcia in più rispetto al terzo troncone, ma le manca la capacità di dare continuità alle sue prove di alto livello (a Trieste e in casa contro Venezia) garantendosi quello standard di rendimento minimo imprescindibile per un rendimento costante da metà alta della classifica.
CALENDARIO TERRIBILE - Il percorso della prima metà abbondante del girone d'andata ha proposto una lunga serie di test impegnativi a Ferrero e compagni. In 9 partite disputate, i biancorossi hanno affrontato Bologna, Brindisi, Sassari, Milano, Fortitudo Bologna, Reggio Emilia e Venezia: si tratta delle prime sei della graduatoria attuale, più due delle cinque squadre a quota 10 punti. Aver chiuso il ciclo terribile con uno zero tondo in media inglese e gli scalpi nobili di Brindisi e Venezia appesi alla cintura non è un ruolino di marcia disprezzabile. Anche se in trasferta il piatto piange tra problemi di taglia e personalità (leggi il meno 41 totale rimediato a Milano e Brescia) e quella di sabato a Reggio Emilia va archiviata alla voce occasioni mancate.
MESE DELLA VERITÀ - Dopo il filone di tapponi dolomitici dalla pausa del 12 ottobre alla trasferta del PalaBigi, ora la strada "spiana" sotto le ruote del- l'OJM: il prossimo ciclo di 6 partite ne propone 4 in casa - Roma domenica, Pesaro il 15, poi la doppietta festiva del 26 contro Pistoia e del 29 contro Trento - e due derby lombardi a Cantù (domenica otto) e a Cremona (domenica 22). Tutte squadre che in classifica stanno appena sopra o nettamente sotto la compagine di Caja: per una squadra solida e matura sarebbe l'occasione per mettere fieno in cascina e cambiare decisamente le prospettive di classifica. Se è vero che la quota 18 punti con 16 partite di andata potrebbe valere le Final Eight di Coppa Italia, capitalizzare il poker casalingo ed aggiungere uno degli ultimi tre viaggi (la fase ascendente si chiuderà il 5 gennaio a Treviso) potrebbe mutare completamente il volto della classifica biancorossa...
FATTORE CERVI - Per cogliere l'occasione offerta dal calendario l'OJM dovrà però trovare quella consistenza mancata all'appello anche a Reggio Emilia nella solare differenza di rendimento tra primo e secondo tempo. Meno sbalzi di tensione legati agli umori balistici di Mayo, più continuità da un Clark comunque in crescita, un Peak da ritrovare all'interno di un sistema che ancora digerisce a fatica: queste le tre chiavi per alzare l'asticella delle ambizioni. È poi c'è il fattore Cervi: all'ex azzurro non si può chiedere impatto immediato, ma potrà dare quella profondità offensiva alla manovra che due giocatori di rendimento ma non di post basso come Vene e Simmons non sono in grado di garantire.
Giuseppe Sciascia
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