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La Pallacanestro Varese aumenta decisamente i giri nella caccia al playmaker titolare e prova ad affondare il colpo Cameron Wells. Concreto l'interesse per il 29enne playmaker texano di 185 centimetri per 90 chili che ha disputato le ultime 4 stagioni in Germania (3 consecutive nelle file dei Giessen 46Ers, la migliore quella appena conclusa a 14,0 punti e 4,0 assist di media). Un elemento rodato in grado di giostrare sia da playmaker che da guardia, e possiede le stimmate del "giocatore-capo" al quale Attilio Caja vorrebbe affidare le chiavi della squadra per la stagione 2017-18.

La qualità migliore di Wells è proprio la leadership che esprime nel suo stile di gioco basato su energia e fisicità - ottime doti spalle a canestro sfruttando la stazza fisica importante - alla quale ha aggiunto una pericolosità in grande crescita nel tiro da fuori (39% da 3 nel 2016-17). Il regista di Houston, cresciuto in una scuola militare come la Citadel University - dunque nessun problema ad adattarsi ai ritmi di lavoro di Attilio Caja - non è un nome altisonante ma ha certamente il profilo adatto alle necessità del tecnico pavese, in cerca di un giocatore "affamato" ma dal rendimento garantito per mettergli in mano il bastone del comando. Difficile trovare un profilo più diverso dall' ex stella NBA Eric Maynor: Wells in 5 stagioni in Europa ha militato in Olanda e Germania (Landstede Zwolle e Tubingen le tappe prima di Giessen, dove il regista statunitense ha vinto l'A2 tedesca nel 2014-15 e poi collezionato due noni posti consecutivi in Bundesliga). Però a favore del regista del 1988 - coetaneo del primo acquisto extracomunitario Antabia Waller - giocano tanti fattori positivi: la voglia di mettersi in luce in Italia, l'affidabilità garantita dalla lunga esperienza europea e la personalità forte che "Artiglio" richiede al suo direttore d'orchestra. I costi abbordabili e la disponibilità immediata sembrano indurre Varese ad aprire concretamente il discorso con Wells, senza aspettare che calino i prezzi di giocatori attualmente fuori portata e senza la certezza di poterli avvicinare tra un mese.

Jordan Taylor "sondato" a giugno 2016 ma in campo solo a gennaio 2017, è in cima al taccuino di Reggio Emilia. Meglio un giocatore motivato e affamato disposto ad accettare la sfida di far bene davanti all'esigente ma entusiasta pubblico del PalA2A, rispetto a chi considera Varese come un ripiego.Wells è un esponente di spicco della prima categoria, e neppure l'incaglio dello stop fino al 31 agosto per un caso di doping accertato a febbraio - positivo insieme ad un compagno per aver assunto un integratore alimentare senza sapere che conteneva sostanze vietate; il tribunale tedesco ha comminato 3 mesi, ossia il minimo della pena, per motivi puramente formali, a partire dall'1 giugno - ha frenato l'interesse del club biancorosso. Chiaro che l'eventuale accelerazione definitiva per chiudere l'operazione Wells darebbe un indirizzo chiaro al mercato: il regista del 1988 ha tiro e fisicità ma in Germania non attaccava molto il ferro, anche per lo stile compassato della manovra del Giessen. Avere un playmaker che produce punti ma soprattutto gioco per i compagni a fianco di una guardia amante del tiro in sospensione come Waller spingerebbe Varese a puntare su almeno un attaccante di riferimento nei ruoli mancanti di ala piccola e centro titolare. Caratteristica che non appartiene né ad Eyenga né ad Anosike, ai quali però il club di piazza Monte Grappa ha concretamente iniziato da qualche giorno a cercare alternative col profilo "alla Wells".

Giuseppe Sciascia


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