L'Openjobmetis inizia a studiare piani di battaglia alternativi alla soluzione Antonio lannuzzi. L'impasse perdurante sulla situazione contrattuale del centro irpino spinge Varese a valutare altre strade per completare il pacchetto italiani con un rinforzo di qualità dalla panchina. Il problema principale riguarda i tempi dell'operazione e la relativa incertezza legata ad una situazione a forte rischio stallo.Torino non ha alcuna fretta di risolvere il contratto valido per il 2018/19 (con opzione per l'annata successiva) con il lungo del 1991, aspettando che sia il giocatore a fare la prima mossa; nessun club interessato al centro ex Omegna - compresa ovviamente Varese - è però in grado di pareggiare l'attuale importo del legame con l'Auxilium.
E se lannuzzi non farà un passo indietro, non c'è modo di sapere se e quando la matassa si sbroglierà; per questo la società di piazza Monte Grappa, non potendo correre il rischio di restare "incartata" su un unica ipotesi né di aspettare a tempo indeterminato con la possibilità che si inseriscano altri club in extremis, sta iniziando a valutare altre strade. Ma soprattutto altri incastri relativi ai passaporti: il centro del 1991 è infatti l'unico lungo di valore che Attilio Caja considera arruolabile nel reparto in temi, e se non dovesse essere disponibile allora l'Openjobmetis cambierà strategia, puntando su un rinforzo italiano sul perimetro e completando il reparto lunghi Archie, Ferrero e Cain con uno straniero da mettere alle spalle del centro statunitense.
Anche perchè, se il mercato dei lunghi italiani non offre alternative, quello degli esterni è leggermente più ricco; però i tempi non sono eterni, perché gli italiani da serie A sono i primi ad accasarsi, e le spese folli dell'A2 con tre promozioni hanno già tolto di scena altri potenziali "papabili". Tra i candidati plausibili spicca David Cournooh, la 28enne guardia-playmaker in scadenza di contratto a Cantù (6.9 punti e 2.3 assist in 21.2 minuti) che difficilmente resterà in Brianza e non sembra vicinissimo a Reggio Emilia, al momento l'unico club di serie A che lo ha sondato. Un elemento rodato con 6 stagioni alle spalle nel massimo campionato (172 presenze e 5.5 punti di media tra Siena, Brindisi e Pistoia oltre al suo ultimo club) che però non può essere l'unico obiettivo al vaglio: Attilio Caja non ha paura di pescare nel "mare magnum" degli emergenti di A2, anche se probabilmente ormai è tardi per l'ipotesi Matteo Martini (la guardia ex Legnano sembra vicinissima a Pistoia).
Ma l'ipotesi di scommettere su un altro elemento proveniente dalla categoria inferiore che possa ripetere la parabola di crescita di Matteo Tambone non spaventa l'area tecnica biancorossa. Che dalla prossima settimana, una volta acquisito il sempre più probabile sì di Aleksa Avramovic, si concentrerà anche sulla scelta degli ultimi due italiani locali da allenamento per i ruoli di undicesimo e dodicesimo giocatore.
Giuseppe Sciascia
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