L'Openjobmetis pesca il settebello ma non si avvicina ulteriormente ai playoff. La formazione di Attilio Caja porta la sua striscia vincente a quota 7 (record positivo per il coach pavese sulla panchina biancorossa) piegando con fatica una Happy Casa assetata di punti salvezza. Ma le contemporanee vittorie di Cantù, Bologna, Cremona e Sassari lasciano inalterata la situazione di classifica rispetto alla scorsa settimana: Varese si giocherà l'accesso alla post season nello spareggio di domenica prossima contro la Vanoli (ma potrebbe non bastate una vittoria per la certezza aritmetica della qualificazione).
Non per questo, però, il successo contro Brindisi è da considerare privo d'importanza, specie per le modalità con cui Ferrero e soci sono arrivati a conquistare due punti intrisi di sudore. Nella serata in cui l'attacco biancorosso ha viaggiato a tre cilindri per tre quarti abbondanti - 60% dal campo e 24 punti nel terzo, in precedenza 8 punti col 29% e 17 col 47% e infine 20 ma col 35% - la squadra di Caja si è aggrappata alla certezze acquisite in difesa per non deragliare sulla rotta verso la post season. Primo tempo affannoso nel trovare con continuità la via del canestro, con un bottino inizialmente striminzito (12 punti nei primi 14') che soltanto l'asse Avramovic-Cain ha saputo implementare con continuità nella serata totalmente fuori fase del terminale principe Okoye (quarta partita in fila sotto il 50%, stavolta senza neppure una fiammata). Tra percentuali perimetrali glaciali - 20% da 3 complessivo - e tanta fatica a spingere sull'acceleratore in campo aperto, l'attacco dell'Openjobmetis si è sbloccato solo nel terzo quarto con Avramovic ispirato e 6 preziosissimi punti di Natali per lanciare l'unica fuga consistente (massimo vantaggio a più 14 del 29'). Poi però Brindisi, tra la zona adottata da Virucci e un quatto finale da 28 punti con la crescita del veterano Smith, ha saputo riaprire il match forzando i bianco-rossi ad un finale palpitante, risolto dal solito Larson protagonista quando conta e da un Avramovic glaciale nella conversione dei liberi della staffa.
Non certo un'opera d'arte, ma una vittoria comunque frutto della mentalità votata al sacrificio di un gruppo che ha imparato a non dare per scontate le serate di grazia in attacco, ed a stare sempre sul pezzo in retroguardia per evitare brutte sorprese. Chiaro che alla distanza la defezione di Wells sta iniziando a farsi sentire sul volume di gioco prodotto dalla compagine di Caja: vero è che senza Cameron i biancorossi hanno vinto 5 volte su 5, altrettanto vero però che le attenzioni attirate dall'ex Giessen erano preziose per liberare Okoye. Ed ora se uno tra Stan e Aleksa "buca", l'attacco di Varese fatica a trovare alternative. Anche se ieri un monumentale Cain (8/10 da 2, 12 rimbalzi e 28 di valutazione) è stato decisivo anche sul fronte offensivo e non solo nell'abituale superlavoro a protezione del ferro. Tenuta alta la guardia contro Brindisi, ora si guarda già allo spareggio contro la Vanoli di Meo Sacchetti: per esperienza e qualità offensiva Cremona è un cliente assai ostico in uno spareggio secco, i 40' di sofferenza con gioia liberatoria finale dei quasi 4.700 di un PalA2A ancora ribollente di entusiasmo indicano la strada che l'Openjobmetis deve percorrere per l'ultima e decisiva tappa verso la terra promessa dei playoff.
Giuseppe Sciascia
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