L’Openjobmetis punta lo sguardo su Jalen Cannon per il ruolo di cambio dei lunghi. Il mercato biancorosso guarda ancora verso l’A2 per i ruoli di complemento dello starting five. Dopo Arturs Strautins (che aveva già esperienza in A ma nel finale del 2019/20 ha comunque giocato nel primo campionato dilettantistico) e Giovanni De Nicolao, la società del presidente Vittorelli mette al centro dell’attenzione un altro giocatore che nella stagione passata ha militato nella categoria inferiore.
Si tratta di un lungo di 198 centimetri per 102 chili che nelle ultime tre annate ha prodotto cifre importanti in A2: sbarcato in Italia nel 2017 ad Agrigento, Cannon si guadagnò la conferma nella stagione successiva aumentando ulteriormente il fatturato statistico (da 15,4 punti e 9,6 rimbalzi col 57% da 2 a 16,9 punti e 8,2 rimbalzi col 65% da 2). Nell’ultima stagione impatto offensivo ancora più brillante, totalizzando 19,2 punti nelle file della NPC Rieti e aumentando efficacia e frequenza del tiro dal perimetro (36% da 3 su 2,2 tentativi a partita).
Il lungo della Pennsylvania è stato secondo miglior marcatore e primo assoluto nella valutazione statistica del girone Ovest dell’A2; non si tratta di un giocatore particolarmente esplosivo, ma di un elemento dal bagaglio tecnico completo, che sa attaccare sia fronte che spalle a canestro. Cannon ha capacità di gioco interno, buon tocco dai 3-4 metri e un tiro frontale divenuto progressivamente più affidabile col passare delle stagioni. Il lungo del 1993 giocava prevalentemente da centro a dispetto della statura, ma può dare minuti anche da ala forte, ruolo nel quale giostrava sporadicamente anche in A2. Di certo non è un giocatore appariscente per salti e prodezze atletiche, ma il suo stile è estremamente concreto; da valutare ovviamente al salto di categoria verso la serie A, mai affrontata nella sua carriera professionistica (prima dei tre anni nella nostra A2 una tappa in Messico e un’altra nella seconda lega di Israele). E la taglia fisica non è certo da omone d’area, compensata però da tecnica, mestiere e soprattutto tanta “fame” di mettersi in mostra e dimostrare di valere un livello superiore rispetto al quale si era cimentato finora.
D’altra parte Varese lo scorso anno ha pescato bene in A2 con Jeremy Simmons (che però aveva già assaggiato una prima lega in Belgio); cercare giocatori a costo (relativamente) basso che mostrano disponibilità a misurarsi con una sfida intrigante è il modo giusto per provare a far fruttare le risorse disponibili senza svenarsi in attesa delle scelte sugli elementi cardine della squadra futura.
Al momento non c’è ancora accordo tra le parti, ma l’offerta dell’OJM – consona ad un ruolo da cambio – è comunque abbastanza vicina alle aspettative del giocatore e sembra esserci margine per provare a stringere. Cosa che invece al momento non sembra possibile per Andrejs Graziulis, il lungo lettone lo scorso anno in A2 a Tortona sul quale c’è interesse da altri club italiani (è nella lista dei papabili per la Fortitudo Bologna di Meo Sacchetti con vetrina in Champions League) e la richiesta economica pervenuta al club biancorosso è da titolare e non certo da cambio. Riempite le cinque caselle del parco italiani col titolare a due teste Strautins-De Vico nello spot di ala piccola, l’eventuale operazione Cannon completerebbe per intero la panchina biancorossa lasciando un discreto margine per i 4 stranieri titolari tra contratti da rinegoziare e mercato da esplorare in caccia dei big.
Giuseppe Sciascia
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