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Il collegio permanente di arbitrato e conciliazione della Lega Basket, al quale si era rivolto l’ex coach biancorosso per far valere il terzo anno di contratto stipulato nel 2015, ha respinto l’istanza del tecnico di Arezzo, che aveva richiesto l’intero stipendio della stagione 2017-18 (100mila euro netti più contribuiti, il costo-azienda complessivo si aggirava attorno ai 180mila lordi).

La richiesta di Moretti era basata su un ritardo nel versamento della clausola rescissoria da 25mila euro prevista nell’accordo che prevedeva due stagioni garantite con opzione sulla terza con facoltà di recesso a pagamento per entrambe le parti. La questione verteva principalmente sulle righe piccole del contratto: attraverso la tesi difensiva affidata agli avvocati Enrico Cassì e Gian Paolo Valcavi, Varese ha sostenuto la chiara volontà di esercitare la escape, comunicata formalmente entro 15 giorni dal termine del campionato 2016-17. E giustificando il pagamento oltre il termine fissato per il 10 luglio a causa della mancata comunicazione dell’importo preciso (comprensivo anche dell’ultimo stipendio della stagione passata) dopo una contestazione sul netto della mensilità di maggio.

L’istanza di Moretti faceva invece leva proprio sui 12 giorni di ritardo con i quali la società di piazza Monte Grappa lo ha liquidato; nella tesi sostenuta dai legali del coach di Arezzo il pagamento fuori termine avrebbe reso nulla la clausola rescissoria. Da qui la richiesta del reintegro nel ruolo di capo allenatore secondo quanto previsto dal contratto, e nel momento in cui Varese rigettò ovviamente la sua richiesta lo scorso autunno, il conseguente ricorso all’arbitrato previsto dalla legislazione sportiva a fine novembre 2017.

Dopo due sedute a gennaio e febbraio con l’audizione delle parti in causa, i tre arbitri (la Pall.Varese aveva nominato l’avvocato Mattia Grassani) hanno emesso ieri il loro verdetto: risultato favorevole al club di piazza Monte Grappa.

Dunque il caso è chiuso, senza possibilità di ulteriori appelli non previsti dall’arbitrato sportivo: la società biancorossa ha rispettato i termini pattuiti dal contratto con Moretti, al quale nulla è più dovuto, esaurendo il rapporto con il versamento effettuato il 22 luglio 2017.

Un bel sospiro di sollievo per la dirigenza varesina: se da un lato le pretese dell’ex coach biancorosso parevano basate su motivazioni apparentemente labili, dall’altro aver definitivamente scongiurato il rischio - sia pur limitato - di far gravare 180mila euro extra sul bilancio della stagione corrente è una notizia indiscutibilmente positiva. La bocciatura dell’istanza di Moretti fa seguito a quella di due anni fa presentata dall’ex d.s. biancorosso Simone Giofrè, che si rivolse ad un giudice del lavoro - seguendo dunque un iter civilistico anziché sportivo - per far valere l’ultima annualità del contratto triennale stipulato nel 2013: anche in quel caso la richiesta fu rigettata.

Giuseppe Sciascia


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