[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Quel che si semina d'estate si raccoglie in autunno aspettando le messi di primavera. Non è una prassi contadina, facendo a pugni le stagioni, ma sicuramente questa regola vale per la nostra Pallacanestro che ha vissuto un'estate da favola.[/size][/font][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E da favola resta la scoperta di Bryant Dunston, non un pivot qualsiasi, come da anni mancava sotto il Sacro Monte per un'incomprensibile inosservanza di leggi cestistiche, ma un vero asso dei tabelloni. Già, dopo errori più diabolici che umani commessi nel tempo, Varese s'è riscattata superbamente e con gli interessi riuscendo a far sua una meraviglia del mondo (dei canestri) come lo è Dunston (foto Blitz), semplicemente perfetto, anzi infallibile a Biella, anche e persino intimidatore in difesa per avversari cui spesso è rimasto il colpo in canna al suo cospetto.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ed è proprio il pivot a fare la differenza, persino umiliante per pivottoni che gli si oppongono con aria spavalda ma presto restituiti alla ragione di un'inferiorità manifesta non possedendo uguali capacità tecniche, essenziali nel raffinare potenza e atletismo pur senza essere cime di statura.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Già ci immaginiamo i dirigenti di altri club che, pur costretti dalla loro prosopopea a credere nelle scelte fatte, non possono non invidiare le strategie d'una società sin qui magari soltanto considerata per quel po' di riguardo dovuto al nome che si porta addosso.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Stavolta, e finalmente, Varese può compiacersi del merito dei suoi strateghi e tecnici, ben piazzata lassù nella sua torre, non proprio eburnea, per aver sudato la sua svolta (anche con un po' di fortuna, prerogativa che aiuta i forti) nell'esordio di Brindisi ritrovandosi leggera sulle ali del suo vincente abbrivio di precampionato sino a saltare ogni ostacolo attraverso tensioni diverse ma con un unico risultato.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Non esiste alcun segreto: sin qui la sua superiorità modulata di gara in gara, non essendo tutte fatte con lo stampino per una diversa competitività d'opposizione degli avversari, appare chiara in eccellenti solisti che trovano forza e armonia in un gruppo ben gestito da Vitucci il quale, mai zitto in panchina, sembra persino incontentabile.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]A Biella, in verità, qualcuno ha steccato o comunque non ha mostrato l'acuto che sta nelle proprie corde ma, per dire della grandezza biancorossa come della pochezza piemontese, sono bastati i soli Green e Dunston, veri predatori nell'altro campo ad esaltazione del classico asse play-pivot che resta un'altra virtù da "antico testamento" del basket e non senza il solito lucido apporto di De Nicolao.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Nulla, dunque, viene per caso, se non da lontano attraverso scelte felici e mirate.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dopo sette giornate Varese non conosce sconfitta che non s'aspetta, a differenza di Sassari, ripresasi dopo il raid di Brindisi o di Bologna che cade miseramente laddove gli uomini di Vitucci si sono imposti a mani basse, e di Venezia che passa al Forum dopo un naufragio in laguna, affondata dalla modesta Montegranaro di Recalcati.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La costosissima Milano va avanti testardamente e rovinosamente tra i suoi colossali equivoci d'una squadra senza una mente che la guidi ritrovandosi poi, tra altalenanti rendimenti in una stessa gara, senza anima. Ora l'Armani sta a meno otto (ma che freddo fa?) facendo presupporre, a meno di cataclismi nella "stagione regolare", un distacco incolmabile nei confronti di una Cimberio che, è il caso dire, s'è fatta un'invidiabile posizione.[/font][/size][/size][/font][/color]
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