L’Openjobmetis apre ufficialmente la caccia al sostituto di Cameron Wells.
La guardia statunitense ha purtroppo gettato la spugna: il problema al polso sinistro che l’ha tenuto ai box per la seconda volta a Capo d’Orlando - dopo aver saltato la gara dell’11 febbraio contro Brescia - ne ha sostanzialmente chiuso anzitempo la stagione a Varese.
L’atleta del 1989 avrebbe optato per un intervento in artroscopia con l’obiettivo di risolvere una volta per tutte l’infortunio - frutto di un colpo subìto nel secondo tempo del derby del 5 febbraio a Desio - con cui ha convissuto negli ultimi due mesi.
Dunque, la società di piazza Monte Grappa dovrà rivolgersi nuovamente al mercato in cerca di un sostituto: il team biancorosso ha ancora a disposizione due tesseramenti e un visto extracomunitario, ma si muove in spazi regolamentari assai angusti potendo ingaggiare soltanto giocatori provenienti dall’estero.
Con appena cinque giornate da disputare (più eventuali playoff) serve un giocatore rodato e pronto all’uso, non solo sul piano della forma ma soprattutto per la capacità di entrare in fretta nel sistema Caja. Ciò esclude la lunga lista di talentuosi “sparatutto palla in mano” senza esperienza in Europa in uscita dalla G-League. Questione di adattamento, alla luce dei quasi due mesi impiegati da Tyler Larsonper ritagliarsi un suo spazio nel contesto del sistema, ma anche di gerarchie interne: l’evoluzione della stagione ha promosso sul campo Aleksa Avramovic come guardia titolare e allo stesso modo ha promosso Matteo Tambone come affidabile alter ego di Larson in regia.
In pratica, il terzo e il quarto esterno nella rotazione a quattro per due posti sul perimetro hanno dimostrato con i fatti di poter scalare di una posizione.
Quindi al posto di Wells si scandaglia il mercato per un giocatore dalla panchina che possa allungare le rotazioni dietro Avramovic e Okoye: più una guardia-ala che una guardia-play, in grado di garantire una ventina di minuti di sostanza e pericolosità balistica.
La preferenza sarebbe per un giocatore europeo, meglio ancora se cittadino UE - dunque senza visto - con la possibilità di anticipare i tempi di tesseramento e inserirlo in extremis già per la sfida di domenica contro Reggio Emilia.
Ma si tratta di un comparto poverissimo di piste praticabili, con la stragrande maggioranza di elementi non liberabili dai club che ne detengono i diritti contrattuali fino al termine della stagione (l’unico free agent, il tiratore anglo-australiano Chris Goulding, non brillò nel 2015/16 a Torino).
Altrimenti si valuteranno statunitensi con esperienza europea, meglio ancora se italiana, tra i free agent della G-League, lega di sviluppo della NBA, e i campionati finiti o in fase conclusiva (già... saccheggiata l’Australia, qualcosa potrebbe uscire da Corea del Sud e Libano, mentre l’ex pistoiese Preston Knowles- che comunque non convinceva del tutto - ha firmato in Francia).
Se non si riuscirà a compiere un’operazione lampo con un cestista europeo, le tempistiche del rilascio del visto faranno slittare l’arrivo del rinforzo per la gara del 22 aprile sul campo della Virtus Bologna.
Giuseppe Sciascia
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