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  • Holland magnus, Magnano dominus e Varese felix

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    Lucaweb

    16 Gennaio 2007

    Scritto da La Prealpina


    Come rubare in chiesa, non importa se con scasso. I due supplementari di Cant�, danno l'idea di sofferenza e fatica ma anche di grandi capacit� in un derby che ha tolto il respiro. Orgasmo biancorosso � avvilimento brianzolo. Di Cant� che ci importa? Semmai importa ricordare una settimana surreale
    ripensando a un Holland sospeso per giorni, persino con l'intenzione di fargli pagare il suo affronto a Ruben
    Magnano, giustamente censurabile ma anche subito sterilizzabile avendo a che fare con un giovane istintivo e pieno di fuoco: "Preme solo l'interesse di squadra", si osservava in societ� nel praticare tanta fermezza, aspettando scuse e perdono, come se stessero per scendere dal Monarco con una piena, peraltro a costo d'affrontare uno spigoloso derby senza quell'asso nella manica qual � l'americano della Whirlpool. � nel voler imporre un principio di intransigenza, proprio per il bene di Varese, ci si stava dimenticando del patrimonio che Holland assicura al collettivo, proprio per il suo modo d'essere in campo, davvero inestimabile. Anzi, a giochi fatti, la presenza di Delonte � stimabilissima, nell'occasione calcolata in 34 punti su 100 di squadra il che equivale a un rateo di segnature e rendimento impressionante per la natura d'un match di quasi un'ora ad alta tensione. 

    Holland, interpretando se stesso e soggiogando un possibile e naturale subbuglio d'orgoglio, ha saputo far lievitare sul campo quei valori di squadra che, senza certe magie, come lo sono le sue conclusioni virtuose e imprevedibili, ben al di l� di certi schemi, non avrebbero avuto un risalto cos� determinante. Non esiste una controprova, � 'vero, ma non manchiamo certo di seriet� e rispetto .nei confronti della squadra e del suo tecnico, se pensiamo a un'inevitabile sconfitta. Fortunatamente quel condizionale inquietante, temuto per giorni, non ha avuto ragione d'essere. Qualcuno oggi pu� avere l'ardire di trasformare in un trionfo diplomatico una linea che piuttosto stava facendo a pugni con tanto, realismo come l� � un fine che s'erge sopra tutto e tutti. Tant'� che la societ� non aveva escluso una cessione di Holland, se non che il caso abbia voluto un'apertura di Magnano il quale s'� ricordato d'avere in dono dall'et� tanta saggezza, cogliendo l'attimo fuggente di un'irrinunciabile riappacificazione. 

    Magnano dominus, Holland magnus e Varese felix,
    non c'� che dire. E' bello riscoprire
    tutti i propri valori in un match di grande durezza. Holland merita una sottolineatura psicologica prim'ancora che tecnica (del suo estro soffuso di classe cristallina si sapeva) non facendosi mai condurre da quei tarli, della mente che, in questi casi, fanno capolino e brutti scherzi. Delonte ha avuto testa fredda (questa s� che � saldezza di carattere) nel non rinunciare alla sua arte cestistica per non fare violenza alle proprie attitudini e, al proprio potenziale senn� ci avrebbero rimesso lui e la squadra. Morale ha attaccato, sangue al cuore, anche uno contro tutti; devastando la difesa brianzola. Chiamalo, se vuoi, tocco di classe. Che serve quando l'avversario combatte con le stesse armi e non si sente in sudditanza. Ed � stato opportunista (non nel senso deteriore del termine) il signor Magnano che, di fronte a qualche
    - sbandata "hollandiana", se n'� fregato, rispetto ad altre circostanze, evidentemente per non dare l'impressione di vessare la sua "stella". La prova-monstre dell'americano, con mezzo lavoro settimanale di palestra in meno, rivela come tanti detti o luoghi comuni siano, a volte (ma dipende per chi) delle baggianate.

    Certo, bisogna, faticare e sacrificarsi ma ci deve anche essere gioia di vivere, senn� una palestra diventa un campo di lavoro per forzati. E' sacro anche quel concetto di gruppo secondo cui non ci pu� essere un individualismo n� peggio l'egoismo, salvo risultare dannoso in un gioco di squadra. Non ne mancano infatti le prove, come quelle di Carter che costringe Cant� al supplementare, di Capin la cui balda precisione balistica evita a Varese di sparire, di Galanda, sempre esemplare per sicurezza, di Fernandez e Hafnar che mortificano gli avversari e persino di Howell che raccoglie nella sua "mannezza" recuperi pesantissimi. Tutto giusto; ci mancherebbe altro, ma senza, la danza di un Holland, padrone di s� e degli avversari come accade alle
    squadre che hanno tutto e di pi�..., non c'� tango che tenga... per i battuti. E Varese sin qui, tra Masnago e fuori, quindi tra, una gara e l'altra ma pure, tra periodi della stessa, partita, sta dando la sensazione di poter competere per una semifinale scudetto ma anche di rischiare la qualificazione ai play off. Ci�, � vero, vale, anche per altre squadre in una stagione che pi� intrigante non si pu�. Staremo a vedere, augurandole centro di questi derby.
    Giancarlo Pigionatti.


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