Jump to content

«Il primato di Varese non stupisce»


Lucaweb

Recommended Posts

di Massimo Turconi

Quando sputi sangue per salire su un monte, lassù trovi dentro te stesso la forza per scendervi e lasciarti tutto alle spalle, solo allora, puoi ricominciare tutto daccapo. Matteo Canavesi può e deve ricominciare praticamente da zero perché, dietro, si è lasciato solo una vita da ex. Ex stellina delle giovanili varesine e azzurre. Ex “enfant prodige” a Montegranaro. Ex grande infortunato.

Proprio quest’ultimo aspetto, quello degli infortuni, ha limitato fortemente la carriera di un ragazzo che, per atteggiamento, mentalità, attitudine, avrebbe meritato miglior sorte. Febbraio 2007: intervento al ginocchio destro per problemi alla cartilagine. Settembre 2007: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e stagione praticamente persa. Diciotto mesi dopo ritroviamo Canavesi a Imola, in LegaDue, allora ci chiediamo della sua presenza al piano di sotto.

«Perché sono in LegaDue? E’ presto detto - risponde Canavesi -. In serie A, a Montegranaro, l’estate scorsa non mi garantivano né spazio, né fiducia ed io, che a quel punto, come giocatore, avevo bisogno di queste due cose, cominciai a guardarmi in giro per trovare una sistemazione adeguata alle mie esigenze. Per fortuna non aspettai molto perché Imola si fece avanti abbastanza presto e con proposte concrete sia da parte della società, sia attraverso coach Massimo Bianchi. Lì ho trovato un ambiente accogliente, nessuna pressione, se non quella di lavorare al massimo e una squadra che sembra tagliata su misura per chi, come me, era in cerca di un rilancio».

- Qualcuno pensò a un suo ritorno a Varese, vista la presenza di Pillastrini, suo mentore.

«Il coach mi telefonò, a scopo esplorativo, qualche giorno prima di Ferragosto ma avevo già dato la mia parola a Imola. Per il sottoscritto la parola ha ancora un valore sacro. Non so nemmeno se avessi accettato un’eventuale proposta della Cimberio con giocatori importanti come Galanda e Cotani nel mio ruolo e davanti a me, laddove poi oggi circolano anche Dickens e Martinoni. Senza spazi né responsabilità avrei allungato l’attesa del mio già arduo rilancio»

- Qual è la sua valutazione, oggi, della scelta imolese?

«Il primo quadrimestre si chiude con un segno più che positivo anche se, all’inizio di stagione, non pensavo fosse così dura riprendere contatto col campo e con la fase agonistica vera e propria. Nei primi tre mesi ho faticato tanto sotto il profilo fisico ma ora le cose vanno decisamente meglio. Ho ritrovato una buona forma, le ginocchia non mi danno fastidio né dolore, pian piano ho migliorato anche il passo della partita e le mie ultime buone prestazioni confermano una crescita sotto tutti i punti di vista».

- Ora Varese sta lassù, in cima alla classifica...

«Diciamo che era abbastanza facile prevederlo perché quando ti ritrovi in casa uno squadrone composto da giocatori super come Galanda, Childress, Dickens, Nikagbatse, Cotani, Passera, Boscagin, quindi un allenatore bravo come Pillastrini, al quale, sotto il profilo personale, devo tantissimo, tutto diventa oggettivamente più facile. Varese è una delle migliori formazioni di LegAdue e saperla in vetta non mi sorprende più di tanto».

- E Imola, rispetto ai pronostici iniziali, non se la cava male...

«In settembre il 99% degli addetti ai lavori ci dava per spacciati, destinati a una sicura retrocessione. Invece non solo siamo in linea di galleggiamento ma destiamo incredulità in quelle squadre, e ve ne sono diverse che, a dispetto di nomi più importanti dei nostri, se la stanno passando maluccio».

- Un’Aget tutta entusiasmo e sregolatezza...

«Caratteristiche tipiche di una squadra giovanissima e, tutto sommato, normale se pensate che il sottoscritto, 22 anni appena, è uno dei giocatori più esperti e che l’unica “chioccia” del gruppo è Joe Bunn. Però ci sono talento, doti fisiche, voglia di giocare, di migliorarsi e di lavorare perché, con coach Bianchi, siamo sempre in palestra».

- Domenica pomeriggio a Varese quale partita sarà?

«Una sorta di giovani contro vecchi e, ovviamente, tutti i favori del pronostico sono per la Cimberio. Noi, però, non saremo vittime sacrificali e, non avendo nulla da perdere, potendo giocare con la testa libera, faremo del nostro meglio per mettere i bastoni fra le ruote al mio amico Randy e ai suoi compagni. In fondo - avverte Canavesi -, contro Jesi, sette giorni fa, abbiamo perso solo di due punti e in modo rocambolesco».

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...