Jump to content

«Noi, in casa, non possiamo mai perdere»


Lucaweb

Recommended Posts

di Massimo Turconi

“Cannonball Nika”, al secolo Eynmisan Nikagbatse, è tornato. Il tedesco della Cimberio Varese, dopo cinquanta giorni di stop, è rientrato negli effettivi della squadra e promette di essere lo “schioppo” in più, utile per affrontare gli ultimi due mesi (speriamo solo due) di campionato. Con Nikagbatse tutti i discorsi non possono che partire dal suo stato di salute, elemento assolutamente indispensabile per un giocatore che, sulle straripanti qualità atletiche, ha costruito la sua carriera.

«Finalmente sto bene e - spiega la guardia della Pall. Varese -, facendo gli scongiuri, spero d’essermi messo alle spalle mesi di sofferenza che hanno finora condizionato il mio campionato in biancorosso. Settimane intere in cui sono stato costretto a convivere con una situazione sgradevole, soprattutto per me. Per un giocatore professionista rimanere ai margini della battaglia e non poter essere parte d’una squadra, diventa difficile da sopportare. Adesso il fisico funziona di nuovo, ho ripreso a spingere, anche se, ovviamente, non sono ancora al 100%. Il fatto d’ essere rientrato in gruppo mi dà una carica in più per affrontare il momento più delicato dell’anno».

- Come ha ritrovato la squadra?

«Tanto per cominciare, ritrovo una Varese al primo posto solitario e con quattro punti di vantaggio sulle altre. Quindi - continua Misan -, una situazione quasi perfetta sulla quale, in ogni caso, nessuno di noi ha intenzione di speculare. Dopo la gara di Jesi, che ha cambiato decisamente i nostri orizzonti, la squadra si è ulteriormente compattata e ha capito d’avere davanti a sé otto finali consecutive. Un lungo playoff, durante il quale, una gara dopo l’altra, dovremo spendere tutto quel che abbiamo dentro, senza fare troppi calcoli. Anche perché, con l’atteggiamento errato, rischieremmo di sbagliare tutti i conti».

- Ritorna, anche, in una squadra che, rispetto gli inizi, ha mutato i suoi equilibri tecnici, tattici e psicologici.

«In effetti, dopo l’arrivo di Lauwers, nel reparto guardie si era creato un certo affollamento e le probabilità di pestarsi i piedi, l’un l’altro, erano sensibilmente aumentate.

Con la partenza di Boscagin, sono cambiati anche gli assetti tattici, come le responsabilità: ognuno deve sfruttare al massimo e, nel miglior modo possibile, lo spazio concesso da Pillastrini».

- Simone Cotani, dopo il raid vincente di Jesi, faceva notare che Varese, con Dickens al top, è un’altra squadra.

«La considerazione di “Simo” mi trova assolutamente d’accordo. La presenza di Kaniel ci garantisce una dimensione fisica e un atletismo indispensabili per una squadra che aspira al salto di qualità e, difensivamente, ci permette di alzare la voce anche sul perimetro. Inoltre, sotto il profilo tecnico il gioco di KD sulle tacche può creare opportunità per tutti e mettere in ritmo l’attacco».

- E in attacco sta brillando Martinoni: si aspettava un impatto del genere da parte di Niccolò?

«Nick mi aveva già fatto una bellissima impressione nei primi allenamenti, mettendo in mostra un potenziale che aveva solo bisogno di trovare spazio vero sul campo. Grazie a un coach attento, come Pillastrini, questo spazio, con gradualità, è arrivato e Niccolò è stato bravo a cogliere il momento opportuno».

- Lo stesso Pillastrini, lacrimante, lamentava in difesa l’assenza di uno come Nikagbatse: l’unico che, per impatto fisico ed esplosività atletica, può marcare i “babau” americani...

«E io conto d’essere disponibile per un compito che considero motivante, importantissimo e fondamentale per il nostro cammino di fronte a partite che decideranno il campionato. E, si sa, quelle si vincono solo in difesa».

- Dietro Varese sono rimaste in tre: Casale, Soresina e Veroli. Qual è per lei l’avversario più insidioso?

«Varese a parte? - chiede con una battuta Nika -. Beh, si sta parlando di tre squadre di alto livello, complete e attrezzate ma, gusto del tutto personale, mi piace di più Veroli».

- Domenica al PalaWhirlpool sarà di scena Pavia: all’andata disputaste una buonissima gara cogliendo una rotonda vittoria.

«L’Edimes di allora ha nulla da spartire con quella attuale e - mette in guardia Misan -, mi aspetto una partita dai toni ben diversi. Allora, contro una squadra che aveva appena cambiato allenatore, scommettendo sulle loro difficoltà, proponemmo 40 minuti filati di zona. Domenica certe scommesse potrebbero risultare un azzardo perché Pavia, vincendo 10 delle ultime 14 partite, ha cambiato passo, gioca nettamente meglio ed è una squadra forte e preparata. Dunque, da rispettare e prendere con le molle ma - conclude Nika -, noi, in casa, non possiamo mai perdere».

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...