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Caja, il riposo del guerriero «Varese sulla buona strada»


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[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Il primo mese varesino di Attilio Caja (foto Blitz) coincide col primo giorno di riposo concesso alla squadra dopo la bella e confortante vittoria contro Cremona. Esattamente 4 settimane fa il tecnico ex Roma e Milano raccoglieva il testimone dalle mani del dimissionario Gianmarco Pozzecco: scelta azzeccatissima alla luce dei risultati del campo, frutto della cultura del lavoro instaurata dal coach pavese.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

«Il riposo di ieri è un premio che la squadra ha meritato dopo aver speso tantissimo a livello mentale prima ancora che fisico. Ho trovato grande disponibilità al lavoro e siamo cresciuti sotto l'aspetto mentale e tecnico. In particolare abbiamo aumentato l'aggressività in difesa e migliorando la distribuzione della palla. Margini di crescita? Oggi siamo più avanti in retroguardia rispetto all'attacco, e c'è da omogeneizzare la condizione di tutti i giocatori a partire dal recupero di Diawara». 
- Sembra però evidente l'identità ben delineata raggiunta dalla squadra nelle ultime 4 settimane...
«Il campo aperto esalta le doti atletiche di Eyenga e Jefferson anche per le capacità di Maynor di far viaggiare la palla in modo ottimale, a difesa schierata invece i vari Rautins, Callahan e Kangur esaltano le loro qualità. Adesso aggiungeremo un ottimo terminale come Kuba, che può darci spinta in entrambi i comparti. Tra gli obiettivi che mi ero prefissato c'era quello di ottimizzare le risorse: ora ogni giocatore sfrutta le proprie doti nell'ambito di un sistema collettivo».
- E oltre a sistemare la classifica arrivano riscontri interessanti sul conto dei singoli da valutare anche in chiave futura...
«Ai giocatori lo ripeto sempre: nelle 7 partite mancanti c'è la possibilità concreta di cancellare molto di quel che non si è riusciti a fare in precedenza e lasciare una percezione positiva della stagione, che a Varese o da un'altra parte saranno importanti per le carriere di tutti. In generale le risposte che stiamo dando saranno oggetto di valutazioni anche per la società».
- Jefferson ed Eyenga sono i simboli di una Openjobmetis capace anche di divertire, alla faccia di quelli che le attaccano l'etichetta di amante del basket ipercontrollato...
«Johndre e Cristian hanno tratto grande giovamento dal nostro basket basato su intensità e corsa, e lo stesso Maynor è adatto a questo tipo di identità. Io amante del basket ipercontrollato? Nei primi anni a Roma facevo pressing a tutto campo e solo contropiede ed ero criticato per questo, incredibile che adesso si dica il contrario... In realtà credo che la nostra identità sia propositiva coinvolgente anche per accendere Masnago, la cui spinta ci dà grande serenità. Adesso proveremo a confermarci contro una squadra di alta classifica come Brindisi: avremo bisogno di una partita ancora migliore rispetto a quella con Cremona, l'asticella si alza sempre: anche noi dovremo saperlo fare».
Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
 


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