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  • 19 Dicembre 2010
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    Scritto da Nicol� Cavalli
     
    Colpo grosso degli ultimi in classifica che espugnano con pieno merito Masnago. Per Varese una serata da dimenticare e tanti problemi da sbrogliare.

    Una Cimberio formato trasferta, confusionaria e molle, offre alla brillante Tercas Teramo un successo insperato. I 52 punti subiti nel primo tempo, l'abulia di alcuni elementi cardine (Kangur su tutti), un Recalcati incapace di strigliare la squadra e perfino di chiamare i time-out, le palesi difficolt� a rimbalzo: sono tanti gli elementi preoccupanti di una serata da archiviare al pi� presto.
    Francamente era lecito attendersi che Varese, prima o poi, avrebbe perso l'imbattibilit� tra le mura amiche. Ma la prestazione fornita in una gara fattibile, sulla carta da vincere agevolmente (classifica alla mano), lascia mille rimpianti prima del lungo ciclo di pallacanestro delle festivit�.

    L'avvio del match vede un timido predominio della Cimberio, brava a trovare punti facili ma svampita nella fase difensiva. Davis � il terminale per eccellenza di Teramo (21 punti, ben 12 nella frazione iniziale) e tiene a galla i suoi. Rannikko � perfetto dalla lunetta, Goss arpiona vari palloni vaganti, Slay nasconde le falle della manovra varesina con delle buone invenzioni. La Tercas trova tiri facili e percentuali da capogiro. Al primo mini intervallo, l'equilibrio regna sovrano sul 26-25.

    I brutti segnali percepiti a inizio gara divengono via via pi� nitidi. Un parziale di 0-9 apre la strada alla prima fuga abruzzese. Il black-out di tre minuti sembra risolversi, dopo un doveroso e forse tardivo time-out, grazie a un paio di giocate energiche di Slay e a un bella tripla di Thomas. Ma Teramo attacca con pazienza, costringe Varese a caricarsi di falli e innesta le marce alte con un redivivo Zoroski in regia. I giovani Rullo e Polonara trovano canestri e recuperi difensivi contro i �vecchietti� di casa: spiace vedere i nostri Mian e Antonelli relegati in panchina, avrebbero potuto dare un pizzico di grinta in pi�.
    La gara si fa spezzettata e i nervi si accendono per alcuni fischi controversi della terna arbitrale. Dal 31-40 si passa al 41-50; Kangur perde l'ennesimo pallone e Recalcati, spazientito, deve ricorrere a Demartini, non certo l'uomo della provvidenza. La Tercas non dilaga, ma con Diener sigla il pi� undici di met� match.

    Al ritorno in campo cala il gelo: Zoroski e Fletcher concludono indisturbati e bucano a ripetizione la retina, il 44-61 rappresenta il momento pi� nero della gara.
    Finalmente il coach intuisce di schierare la difesa a zona; il fedelissimo pubblico di Masnago alza i decibel e trascina un quintetto da battaglia all'unica vera reazione della serata. Righetti si desta dal suo torpore, Goss e Galanda si danno da fare sui due lati del campo: gli ingredienti per la rimonta sono pronti.
    Un fortunoso tiro da tre del solito Zoroski (25 punti con uno stratosferico 80% dal campo) non ferma la rincorsa dei padroni di casa. Il 67-71, con il punto esclamativo della schiacciata di Galanda sulla sirena, illude i tifosi.

    Varese non ha benzina sufficiente per mettere la freccia e tramortire psicologicamente l'affannata Teramo. Il bravo Ramagli riassetta i suoi e viene ripagato da Ahearn, autore del 71-78 in sottomano.
    Poco dopo una svista arbitrale tarpa definitivamente le ali alla Cimebrio: non viene fischiato un fallo cristallino su un tiro dalla lunga distanza di Rannikko e, sul rovesciamento di fronte, la Tercas trova la tripla del pi� otto.
    A questo punto lo spirito battagliero di Varese sparisce dal campo. Kangur non entra pi� sul parquet e le poche rotazioni non possono assicurare il furore del terzo periodo.
    Il canestro con fallo di Fletcher rid� la doppia cifra di vantaggio agli abruzzesi. Gli ultimi due minuti sono interminabili: Teramo trema dalla lunetta, ma il sussulto di Varese � vano. I guizzi fortunosi di Slay (33 di valutazione) e di Galanda, indomabili e da esempio per i compagni, raddrizzano in parte il punteggio. Ma � troppo poco.
    L'ex Boscagin, con 2/2 dai liberi, chiude i conti: 91-98.

    Tra i mugugni, senza dubbio eccessivi, di fine gara rivolti agli arbitri, i doverosi complimenti all'arrembante Teramo e la pacche sulle spalle dei nostri si chiude l'ultimo match casalingo del 2010.
    Dopo Natale, Varese giocher� cinque partite in meno di venti giorni: a Milano, in casa con Biella e Sassari, a Montegranaro e ospitando Cant�.
    Vista la prestazione di stasera, il confortevole ottimismo di inizio campionato � svanito. Sostituito da una sensazione di freddo lungo la schiena. E' l'inverno che avanza, mentre Varese resta al palo. Auguri di pronta riscossa. E, prima ancora, di un sereno Natale.

     

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