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  • 17 Dicembre 2006
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    Scritto da Giulio P.
     

    E� Natale, siamo tutti pi� buoni: e allora non dovremmo ricordare al lettore, gi� in clima festivo, che Livorno era ultima in classifica, con i giocatori a dir poco contati nel settore lunghi. Il pacco, una volta tanto, sarebbe meglio guardarlo da fuori, leggere solo il biglietto, dove ci sono gli auguri, accompagnati dai due punti: a guardarci dentro, salterebbero fuori le abituali magagne, anche e soprattutto difensive, che - alle soglie della met� stagione - hanno le sembianze di un congenito difetto.
    Alla palla a due, Varese schiera, finalmente, il riabilitato Keys a guidare un quintetto completato da Carter, Holland, Galanda e Fernandez, cui Franco Ciani contrappone Rowe, Daniels, Mc Pherson, Fantoni ed Hunter. Letta cos�, se Livorno ha qualcosa � l�atipicit�, con un play microscopico ma pieno di talento e quattro mezze ali indifferenti ai cambi di marcatura, pronte per punire i soliti cambi aggressivi del sistema Magnano: dopo 2�30� � Holland 7 - Livorno 7, anche per qualche disdicevole amnesia difensiva di quelli in biancorosso, che in attacco vanno un po� troppo ciascuno per conto proprio, senza ottenerne granch�. Non � un caso, peraltro, che registrare la difesa sia il primo passo di un break propiziato chiudendo l�area e costringendo i labronici ad abusare del tiro da fuori (12-7 al 5�). Ma Varese ha imparato la lezione solo a met�: quando si ricomincia a stare fermi in quattro, guardando cosa fa quello con la palla, ogni errore merita una punizione che riconduce Livorno a - 1, prima che Fernandez, bravissimo a correre contro un Hunter difensivamente pigro come un ghiro, rimetta in conti a posto con un altro 5-0 (19-13, 7�57� giocati). Ancora Holland (12) e il Fernandez da contropiede (9) mantengono, ma null�altro, un vantaggio che non pu� certo dilatarsi se la TD Shop.it arriva cos� spesso al ferro (24-20 alla minisirena; un cambio solo, Howell per Fernandez).
    Un paio di difese azzeccate (splendido l�aiuto di Carter su Hunter in post basso) e quel pizzico di fortuna che serva a mandare Rowe per le terre causa umidit�, danno benzina alle due triple di Keys, che scavano subito un solco, iniettando fiducia negli uomini di casa e nel loro pubblico (30-20, 1�30� nel secondo quarto). Magnano approfitta dell�inerzia positiva per cambiarne altri tre, (Galanda, Keys e Carter), tenendo sul parquet il sempre caldo Holland, che dall�arco inchioda un altro massimo vantaggio (+12). Anche Howell - alla faccia della convalescenza - � caricato a molla e prima schiaccia in tap in, poi si prende uno sfondamento da applausi: irretita da tanta furia, Livorno s�� dimenticata come far canestro e concede alla Whirlpool tanti possessi, che - a dire il vero - si potrebbero sfruttare meglio, magari per chiudere subito la pratica. Ma nemmeno il doppio play, scelta un po� di retroguardia di Magnano per gestire in fotocopia il duo Ingles/Rowe, consente un�oculata gestione del vantaggio, classica croce di questa squadra: due minuti alla fine del tempo e Livorno � a - 6 con Daniels che fa quel che vuole, nonostante il time out del coach argentino. Nulla di nuovo, o quasi, sino all�intervallo: 43-37 e la sensazione che manchi sempre trenta a far trentuno se, dopo tanto sforzo (58% da 2, 50% da 3, pi� rimbalzi, pi� recuperi, meno eprse), ci sono solo due tiri a dividere le squadre.
    Alla ripartenza, quintetti identici a quelli d�avvio: e identico � anche il rendimento di Daniels, che slancia Livorno nel prosieguo della rimonta. Dopo i due liberi di Mc Pherson, il tabellone segnala un impietoso 43-42 che, dalla met� del secondo quarto, vuol dire anche 2-15 di parziale negativo. Il primo canestro di Galanda, la sua classica tripla frontale, dovrebbe suonare, per i suoi, come la carica del settimo cavalleggeri (48-44): ma tra brutti attacchi e peggiori difese, ti accorgi subito che era solo una voce nel deserto; Livorno � sempre l�, spesso anche appesa all�anello; Varese � solo un�altra �bomba� di Galanda e alla met� del quarto l�equilibrio � ancora quasi perfetto (53-52). Troppe schiacciate per gli uomini in maglia amaranto: ci pensa Holland a rendergli pan per focaccia, poi Galanda, in mezzo a tantissima confusione, spara il terzo missile per un + 6 (60-54, 7�30� giocati), che ancora non sappiamo se � sostanza o l�ennesima illusione. Il terzo fallo di un Daniels immarcabile non ferma il moro livornese, che corre in contropiede a fare � 2 e poi recupera il rimbalzo che Fantoni trasforma in un pareggio (60-60) non poi cos� sorprendente. L�antisportivo di Howell sull�ennesimo Daniels lanciato a canestro � l�anticamera della follia, curata dal Dott. De Pol con tre punti di classica fattura che trasformano l�ultimo quarto in un dentro o fuori da brividi (e non per il freddo, 63-63).
    Mossa di apparente sicurezza di Ciani, che prova a cominciare l�ultima tenzone con Ingles ed il carneade Porzingis per Rowe e Mc Pherson, salvo essere costretto a rigiocarsi subito il suo mini play causa il quarto fallo di Daniels: Keys e Howell sbagliano due appoggi al ferro, segnalando che le gambe non sono ancora nella condizione giusta per sostenere il gesto tecnico. Dopo oltre tre minuti � 3-0 Varese, cio� 66-63, in una gara a chi non vuole vincere: Livorno ha la spia accesa alla voce fiato, come dimostrano lentissime rotazioni difensive, ma Rowe la tiene l� con cinque punti consecutivi di pura classe. Fondamenta su cui Hunter costruisce il sorpasso dalla lunetta: 69-70 e qualche moto di preoccupazione sugli spalti, ma non in Magnano, che lascia riposare Fernandez e Galanda (e anche Holland) oltre la soglia di un accettabile rischio. Prova Keys a farne le veci, approfittando di un Rowe che gioca solo nell�altra met� campo: un errore arbitrale da amichevole settembrina scalda il ulteriormente il pubblico, non bastasse a tendere i nervi la rumba dei sorpassi e contro sorpassi. A 3� dalla fine, con Varese a + 1, Mc Pherson s�abbatte su De Pol per una stoppata oltre i limiti della sportivit�: il fischio arbitrale premia Varese pi� del consentito ma il 2/4 ai liberi non cambia le carte in tavola, visto che Daniels � tornato a esibirsi nell�appoggio al tabellone (77-76, 2� alla fine). Tornati Gek e Gaby, e gi� da un po� anche Holland, l�area dovrebbe avere migliori guardiani: sono proprio i rimbalzi offensivi di Fernandez e Holland a procacciare i palloni che spaccano finalmente il match, deciso, non caso, dall�ennesima tripla (questa dall�angolo) del killer silenzioso Galanda, che butta Livorno a - 6 (83-77) quando � gi� iniziato l�ultimo minuto. Da l�, solo tiri liberi casalinghi e gentili concessioni ai livornesi, per chiudere vincendo in gloria, senza poter dimenticare quanto si � sofferto (89-81).

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