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  • Pagelle Varese-Reggio Emilia 32^ giornata

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    Giulio
    24 Aprile 2005
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    Scritto da Giulio P.
     

    FARABELLO Daniel 6,5 � Clamorosamente in campo dal primo all�ultimo minuto per fare quello che non faceva da un anno: difendere, anche dove non arriva il suo compassato compagno di reparto. E lui ci prova, lasciando per altre serate le usuali scorribande offensive.

    BECIROVIC Sani 6+ � Nonostante i soliti vuoti sull�uno contro uno difensivo, conferma che la condizione sta tornando; lampeggia qua e l� il talento cristallino del giovane sloveno, che d� del tu alla palla, anche se ogni tanto se ne dimentica.

    FFRIEND Kimani 7- - Dominante come gli consentono i suoi incredibili mezzi atletici, alterna stoppate e schiacciate, finch� Magnano non sceglie di dargli respiro sui quintetti bassi di Frates. Da l� in poi, giace in panchina, singolarmente dimenticato: fosse andata male, ci sarebbe stato da chiedersi perch��

    DE POL Sandro 6,5 - Se non c�� bisogno che faccia anche canestro, pu� meglio dedicarsi agli usuali compiti di capomastro, impastando con il cemento della grinta la solida difesa biancorossa: poi per�, inebriato dai canestri, cala in retroguardia quel tanto che gli costa subire un po� troppo Sam Hines, slavo massacrarlo sull�altro lato.

    DIGBEU Alain 7 � Mezzo punto in pi� per la tripla della vittoria, dopo un partita faticosa e faticata, in cui ha sofferto, anche in difesa, l�atipico McPherson: ma questa � la �sua� stagione, e si vede.

    BOLZONELLA Federico 6+ - La zona lo aiuta a reggere l�impatto di un satanasso come Garris, poi per� l�americano di Chicago gli prende le misure e lo batte in serie: quando sparisce anche in attacco, dopo un primo quarto discreto, � bene che faccia posto ad altri.

    NOLAN Norman 7,5 � Dopo Roma, Reggio Emilia: sar� la �R� a gasarlo, ma quando lo vediamo aiutare in difesa, vuol dire che c��, con il cuore e con la testa. Che poi in attacco domini, � quasi scontato.

    ALLEGRETTI Marco S.V..

    MAGNANO Ruben 6 � Allenatore che vince, non si prende l�insufficienza: ma dopo aver ben preparato la gara, prova a farsela sfuggire con quel maledetto vizio di lasciarsi guidare, soprattutto nelle rotazioni dalla partita stessa, dagli sprazzi dei singoli e dai falli, con l�impressione che non sia mai lui a gestirla, ma il contrario.

     
     

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