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![]() Scritto da La Provincia |
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Sugli allenatori si pu� discutere: portano idee, e le idee, oltre a essere opinabili, scontano la prova del campo. Sugli istruttori no: o sei capace di insegnare basket, o non lo sei. Edoardo Colombo, per tutti Dodo, bosino doc, classe 1942, � uno degli ultimi maestri: gi� giocatore della Robur et Fides, in quarant'anni di carriera ha allevato generazioni di talenti bosini, togliendosi parecchie soddisfazioni con ragazzi e ragazze, in serie A e nelle giovanili. Ma � fuori dal giro: un'eresia. Superato brillantemente un guaio di salute, ha appena interrotto la collaborazione con la Pallacanestro Varese, per la quale curava il lavoro individuale dei giovani. Fuor di patria � ancora profeta: in questi giorni conduce a Sportilia un camp internazionale giovanile. Burbero eppure dolce, sorride sornione e non alza mai la voce. Parla schietto e la sa lunga come un patriarca: ascoltarlo � un dovere e un piacere. Colombo, strano vederla a piedi. Non sono vittima di nessuno: � semplicemente cambiato il basket, col professionismo dilagante la parola non vale pi�. Se contano altre cose, � normale che gli allenatori-istruttori finiscano nel dimenticatoio. Non si insegna pi� in palestra? Il campione � campione, questione di geni: punto. Gli ?ottimi giocatori?, invece, hanno bisogno di un lavoro quotidiano e completo che ormai manca, a Varese e in tutta Italia. Perch�? Quasi tutte le societ� vogliono solo vincere e i ragazzi, giustamente ambiziosi, si adeguano: ma non � detto che cos� si costruisca davvero qualcosa. Nessuno investe negli istruttori: eppure sono un prezioso valore aggiunto. Vallo a spiegare. A Varese non siamo messi bene: dopo Meneghin, poca roba. Il Menego � un campione, fuori classifica. Gli altri, da Passera in gi�, si contano sulle dita di due mani, e comunque alla meglio fanno i comprimari in LegaDue. � un problema generazionale, fisico e tecnico. Analizziamoli tutti: caso generazionale. Ci sono momenti in cui il materiale non � di prim'ordine: tocca cavar sangue dalle rape. Un allenatore preparato e capace sa trarre il massimo da talenti limitati. Questione fisica. Madre Natura d� degli strumenti, la scuola non consente di svilupparli: l'unica � fare sport in una societ�. Qui, per�, i ragazzi devono trovare persone competenti, in grado di coltivarne la passione e motivarne la fatica. Livello tecnico. I risultati dei vivai non mancano: negli ultimi anni qualche squadra giovanile � sempre andata alle finali nazionali. Ma spero che nessuno si offenda se dico che tanti di questi ragazzi, potenziali ?ottimi giocatori?, non hanno ricevuto il giusto input per fare il salto di qualit�. Varese dice di voler puntare sui talenti varesini. Bello: ma quali? Si parla di Lollo Gergati, e poi di Rosignoli, Genovese, Antonelli, Martinoni. Nessuno di questi � pronto per la LegaDue: il futuro forse sar� loro, ma nel presente non hanno molto da dare alla Pallacanestro Varese. Devono lavorare e imparare tanto: affinare le qualit�, correggere i difetti, non fossilizzarsi sulle specialit�. Una volta contava la tecnica: oggi per giocare ad alto livello devi essere potente, rapido, duttile, intelligente nella lettura delle situazioni. Quindi idea bocciata? Almeno rimandata. Ora come ora non si riesce a fare una squadra di vertice tutta italiana: figurarsi se � possibile tutta varesina. Cosa pensa del nuovo corso Cimberio? � ancora in fase embrionale: il primo passo, l'ingaggio di Pillastrini, � positivo. Facciano quel che suggerisce lui, lo coinvolgano pi� che mai nelle scelte strategiche. E rafforzino la societ�: � ora che qualcuno affianchi i Castiglioni, o che i Castiglioni si lascino affiancare da qualcuno. Risalire subito o avere pazienza? Con le attuali regole di mercato � bene evitare foga e follie. Meglio costruire con calma, per risalire con un progetto �blindato�: parlo di breve-medio periodo, non di dieci anni. In LegaDue la concorrenza � agguerrita oggi e lo sar� ancora di pi� domani, quando Sicilia, Sardegna, Piemonte e Veneto pian piano torneranno a galla. Intanto se ne va De Pol. Mi dispiace. � un ?ottimo giocatore? di quelli che dicevo prima, arrivato ai vertici grazie al sudore pi� che alla classe. Ora Sandrino deve guardarsi allo specchio, capire quanto pu� ancora dare fisicamente e di conseguenza decidere cosa fare. Stefano Affolti |
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Dodo Colombo:Cimberio, " un azzardo puntare sulla varesinità"
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