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Barzellettieri d'Italia - Edizione straordinaria


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E' da tanto che non scrivo ma la rabbia è troppa.. Pare che sia più conveniente far sapere di Fabrizio Corona latitante, comunque..

SIAMO IN ITALIA, LA DELINQUENZA HA SEMPRE RAGIONE! pdf_button.png printButton.png emailButton.png Lunedì 21 Gennaio 2013 15:00

Alla fine hanno vinto loro. Dopo aver massacrato un ragazzo al punto di averlo reso invalido, dopo aver cancellato decine di minuti di riprese “compromettenti”, dopo aver insabbiato in tutti i modi le proprie responsabilità con la complicità dei propri superiori, oggi nove agenti del reparto mobile di Bologna sono stati assolti per insufficienza di prove.

paolo%20bs.jpgHanno dimostrato che loro possono fare ciò che vogliono, anche uccidere, ma rimangono quasi intoccabili. O se proprio gli va male se la cavano sempre a buon mercato…

Paolo Scaroni di Brescia non è mai finito in coma, non è mai stato massacrato, non è mai stato reso invalido. E’ tutta una proiezione della nostra mente. Tutto ciò non è mai successo, magari fra qualche anno ci verranno a raccontare che è inciampato salendo sul treno, o che è stato colpito da un sasso lanciato da un suo amico. Le solite barzelette.

Noi siamo stanchi di sentire barzelette, siamo stanchi di vedere e subire abusi e di sentire gli stessi che ci reprimono frignare in tv o nei giornali. Noi vogliamo raccontarvi la verità, e la verità è che ci sono anche agenti che svolgono il proprio lavoro con professionalità ed impegno, ma sono UNA MINORANZA!

Oggi come oggi la stragrande maggioranza degli agenti di polizia sono persone violente e frustrate che sfogano la propria frustrazione sui più deboli, quando anche non sono “arrampicatori sociali” dediti alla carriera e pronti a fare qualsiasi cosa per garantirsela; o nel migliore dei casi sono complici che di fronte alle malefatte dei propri colleghi chiudono entrambi gli occhi e fingono di non aver visto nulla!

Questi non sono difensori della legge, anzi sono i primi a calpestarla, e sono i primi a temere misure come i numeri identificativi che gli toglierebbero parecchia libertà d’azione! Non a caso i due maggiori sindacati di polizia, SAP e SILP (uno di destra ed uno di sinistra, giusto per far capire che non esiste differenza politica per i “tutti uguali”!) la bocciano in toto. Questi hanno paura, perchè sono i primi a dover nascondere tante cose!

Ci sarebbe molto di cui parlare, ma per ora ci fermiamo qui anche perchè la rabbia è tanta. Ci limitiamo ad esprimere massima solidarietà ai familiari ed alla persona di Paolo Scaroni, augurandoci che nei futuri gradi di giudizio riesca ad ottenere quella giustizia che da tempo sta inseguendo. Oggi una rappresentanza della Fattori era al Tribunale di Verona, assieme a un migliaio di ultras provenienti da tutta Italia. Sarebbe stato bello che qualcuno avesse documentato il momento in cui è stata accolta da tutti la sentenza, con grande civiltà, con qualche coro di rabbia (più che legittimo e più che giustificato) ma senza violenza alcuna. E’ che non ne parlano, non ne parleranno mai, perchè i media (un’altra bella categoria di venduti) debbono far passare l’immagine dell’ultras teppista e delinquente che piace tanto ai giornali.

Edited by Guinness
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  • 3 weeks later...

Rivolse la parola al questore

Assolto il tifo del Varese

  • 12 febbraio 2013

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VARESE - Assolto il tifoso del caso-Cardona (Foto by varesepress/santini)

VARESE Apostrofò l'ex questore: «Non è il caso di smetterla con questi Daspo?». Assolto dall'accusa di minaccia a pubblico ufficiale volta ad impedire i doveri d'ufficio. La sentenza scagiona un giovane tifoso del Varese calcio (aveva 25 anni quando il fatto accadde nel marzo 2010): «Lo assolve con formula piena - commenta il difensore Paolo Bossi - E la linea guida è opportuna: rivolgere la parola ad un questore o a un qualunque pubblico ufficiale è consentito dalla legge».

L'ironia non è rivolta alla vittima presunta della minaccia, l'ex questore di Varese Marcello Cardona che «non denunciò il fatto, ma si limitò a segnalarlo all'autorità giudiziaria che procedette d'ufficio - aggiunge Bossi - Lo stesso Cardona, chiamato in aula a testimoniare, descrisse il fatto con un episodio circoscritto e non di aggressione; di questo è giusto dare atto».

Tutto accadde una sera in prossimità dell'avvicinarsi della bella stagione l'ex questore stava entrando al Campus per fare esercizio fisico e lì fu apostrofato dal tifoso che chiese «Ma lei è il questore?» e al sì dell'altro il ragazzo si produsse in un vivace commento sui Daspo; l'autorità giudiziaria ravvisò nel tono una minaccia.

Forse anche perché all'epoca c'erano stati dei momenti di frizione tra tifoseria e questura. Il giudice ha accolto invece la tesi difensiva sposata anche dal pubblico ministero d'udienza Davide Toscani che per primo ha chiesto l'assoluzione del ragazzo.

S. Car.

laprovinciadivaresese.it

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Non ci credo.....

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