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Sanatini: «E’ capodanno, sogno la banca Virtus»

12/07/2007 09:28

Con l’happy new year al via la nuova stagione. Ed è subito boom di abbonati

- Il Resto del Carlino -

PRIMO GIORNO di un anno che non tiene più conto del calendario gregoriano ma di quello bianconero, realizzato per l’occasione da Claudio Sabatini, proprietario della Virtus. Che ieri sera, appunto, al Cierrebi, ha voluto festeggiare il Capodanno della Virtus. Primo giorno e periodo fecondo per lanciare sfide, determinare budget o, più semplicemente, per sognare. Il progetto che ha in testa Sabatini, ora, si chiama banca. Proprio così: la creazione di quella che lui definisce Virtus Bank, per crescere e progettare meglio il proprio futuro.

Sabatini, cominciamo dagli abbonamenti. Una buona risposta?

«Sì. Nelle prime ore ne sono stati venduti tanti. Per questo invitiamo i nostri tifosi a servirsi anche della rete. Il software studiato da Logital è già a pieno servizio».

Capodanno bianconero, dice lei. Promesse per il nuovo anno?

«Andremo peggio, lo sappiamo e l’abbiamo già detto. Grazie a Markovski è stata un’annata fantastica, ma irripetibile».

Il momento più bello?

«Facile. Quando ci siamo qualificati per l’Eurolega».

Il momento peggiore?

«Gara uno dei quarti, con Biella. Abbiamo reagito bene a un momento delicato».

Virtus che, stando alle sue parole, non potrà che peggiorare. Ma per arrivare dove?

«Spero ai playoff».

Non assicura nemmeno quelli?

«Ci sono quattro squadre di categoria superiore».

Quali?

«Roma, Milano, Treviso e Siena».

E le altre?

«Tutte sullo stesso piano».

La Virtus, detto col massimo rispetto possibile, come Avellino o Teramo?

«Penso un po’ meglio».

La Virtus ora è...

«Crosariol, Drejer, Michelori, Di Bella, Blizzard, Giovannoni e Spencer».

E gli altri?

«Cerchiamo gente affamata».

Lynn Greer?

«Non mi risulta si sposti dalla Nba».

Shaw?

«Ci interessa. Ma la sua situazione è l’immagine della pallacanestro italiana. Intricata».

Frosini?

«No. Ma non credo ci saranno dei botti. Cerchiamo play, ala e pivot americani. Aspetteremo. Magari fino a settembre».

Luchi è a Las Vegas.

«E ci racconta quello che ci aspettavamo. Con tutto il rispetto se il migliore alla Summer League è Belinelli, dobbiamo riflettere».

Luca Vitali.

«E’ di Montegranaro. Non ci sono trattative. Ci sono buyout che noi, come Virtus, riteniamo illogici. Magari investiremo per avere dieci under 16».

Pazzie per Melli?

«Intanto diciamo che è tesserato per Reggio Emilia, società che merita rispetto».

Per lui, però...

«Potremmo, parlando con Reggio, avanzare una proposta come per Gallinari (un milione di euro spalmati in cinque anni, ndr). Noi, intanto, siamo contenti, perché sono le famiglie che sono convinte della validità dei nostri progetti. In 4-5 anni avremo altri Belinelli e Vitali grazie al nostro settore giovanile».

Il budget?

«Sui 7 milioni di euro. Metà contiamo di averli dagli abbonati, l’altra metà dagli sponsor. Ai quali per altro non abbiamo ancora pensato. Siamo concentrati sul prodotto».

Capitolo PalaMalaguti.

«Nel 2008 si chiude un ciclo. Abbiamo bisogno di un impianto nuovo. Creiamo un tavolo di confronto. Ho preso la Virtus nel 2003, non c’erano progetti immobiliari come ho visto per Bologna e Fortitudo».

Ma al suo fianco c’è sempre la famiglia Marchesini.

«Sono sponsor. E poi testimoni di nozze e amici. Amici che nel 2003, quando non c’era nessuno, hanno dato una mano alla Virtus».

Il feeling con Pillastrini?

«Chiedetelo a lui. Io sto benissimo. Veniamo da esperienze diverse. Ma questo aiuta a crescere».

Pronto per l’Happy Hour?

«Ne faremo altri. Spero non tanti, se legati alle sconfitte. Ma lo slogan non cambia: Lasciateci perdere. Si cresce solo in questo modo».

Dopo piazza Maggiore che fa? Dà l’assalto alle Due Torri?

«Mi piacerebbe andare in piazza Verdi, dare un contributo per combattere il degrado di questa città».

Sembra il discorso di un aspirante sindaco.

«Non lo è. A ciascuno il suo mestiere».

Carisbo Cup in piazza Maggiore?

«No. Stiamo parlando con la Fortitudo per trovare la data giusta».

Idee e progetti?

«Ho un sogno».

Quale?

«Dar vita a una banca. Alla banca della Virtus».

Farà concorrenza a Carisbo?

«I dirigenti sono bravi, ma le banche cittadine sono state assorbite da quelle nazionali. Per crescere vorrei dar vita alla Virtus Bank, o banca della Virtus. Abbiamo cominciato dalla carta di credito. Possiamo dar vita a una serie di servizi perché siamo una grande comunità. La comunità della Virtus».

ho evidenziato i passaggi più interessanti di questo sabatini in formato ennio doris.

forse questa volta aveva preso le goccine prima di uscire, ma non mi pare tanto delirante....

Posted

Sabatini non è mai stato delirante.

Eccessivo, cafone, sborone sempre.

Ma delirante mai.

vero, può piacere o non piacere ma ha portato una ventata di novità e iniziate che mai si erano viste nella pallacanestro.

Comunque è interessante notare che tra i punti principali c'è un forte investimento nel settore giovanile.

ciao

alegg

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