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Cadeo:"Attendiamo Chalmers ma non in eterno"


Lucaweb

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Scritto da: Claudio Piovanelli

Un'esperienza molto proficua, a livello personale e per la società». Così Giulio Cadeo, rientrato ieri mattina con il d.s. Mario Oioli e subito impegnato sino a sera in una interminabile riunione con il direttore generale Mario Ghiacci, definisce la trasferta negli Stati Uniti alla ricerca dei giocatori "giusti" per la sua squadra.

In questo periodo, si sa, negli Usa fioriscono le Summer League, grandi concentramenti che servono soprattutto alle squadre della Nba per completare i loro quadri ma anche alle formazioni europee e

non solo alla ricerca di giocatori di vario livello. La nostra prima tappa è stata Rochester - racconta Cadeo - dove il livello dei giocatori presenti non altissimo» a parte tre o quattro davvero super ma già sotto contratto. L'organizzazione era curata da Bouie, Gay e Alexis, bravissimi, che in Italia ricordiamo molto bene (Gay giocherà anche quest'anno a Cantù). Poi ci siamo spostati a Long Beach, dove le partite cominciavano alle 10.30 del mattino e si concludevano dopo le 21 : sono stati tre giorni molto "tosti", ma siamo stati facilitati dal fatto che molti giocatori erano già sotto contratto, così dovevamo tenerne d'occhio in numero limitato. A Las Vegas, terza tappa del nostro viaggio, il livello era altissimo, con molte delle prime scelte di quest'anno e molte seconde scelte. In media sei giocatori per squadra erano già sotto contratto. Il nostro viaggio si è concluso a Salt Lake City e anche qui abbiamo notato un buon livello. Ovunque c'era un gran pubblico, con la consueta sportività», Cadeo e Oioli hanno avuto modo di rivedere Pavel Podkolzine. «Non dobbiamo pensare che in un mese Pavel possa essere cambiato radicalmente -spiega il coach - e credo che per lui sarà molto diffìcile imporsi. Se dimostrerà di avere voglia di impegnarsi (sulle qualità tecniche nessuno discute), avrà qualche chance, altrimenti rischierà di venire travolto dall'intensità e dall'atletismo di questo basket». Un altro incontro è stato quello con Melvin Sanders, "oggetto misterioso" della scorsa stagione a Varese: «E' stato gentilissimo e ci ha incaricato di mandare i suoi saluti a Varese, che ricorda con molto affetto. Quando lo abbiamo visto giocare, si è

comportato benissimo ma delle sue qualità non dubitavamo. Purtroppo a Varese era arrivato in un momento di difficoltà della squadra e non era riuscito, a 21 anni e alla prima esperienza lontano da casa, a dare una sterzata alla sua e alla nostra stagione».

Uno degli obiettivi del viaggio negli Usa di Cadeo e Oioli era vedere in azione Lionel Chalmers, il primo obiettivo dichiarato di Varese. «Purtroppo avevamo visto bene - sospira Cadeo - perché avevamo notato questo playmaker nel campionato Ncaa.

Il fatto che sia stato scelto al secondo giro dai Los Angeles Clippers è la dimostrazione che avevamo visto giusto. Abbiamo anche parlato con lui: naturalmente Chalmers confida nella chiamata dei Clippers ma ci ha promesso che valuterà l'offerta...».

Naturalmente Varese non lo aspetterà in eterno ma avere un playmaker di assoluto valore sarebbe un ottimo punto di partenza. «Attenderemo Chalmers per un tempo ragionevole - dice Cadeo -perché in questo ruolo ci sono comunque molti buoni giocatori. Ma vederli in azione dal vivo consente di avere poi una serie di valutazioni che le cassette e i dvd non possono offrire, al di là del fatto che abbiamo anche la possibilità di parlare con i ragazzi, di conoscerli almeno un po' anche fuori campo».

Secondo Cadeo la Varese che sta per nascere sarà una squadra divertente, capace di praticare un basket veloce e frizzante: «Per ora abbiamo... mezza squadra ma non direi che si tratti solo di seconde linee: De Pol è giocatore da quintetto, Farabello sino all'infortunio aveva offerto un rendimento molto elevato, Bolzonella e Allegretti hanno lasciato intendere di avere ampi margini di crescita, Callahan ha fatto ampiamente il suo dovere. E poi si aggiungerà Meneghin. Maggioli? Ci è stato proposto, è una possibilità che stiamo vagliando».

Il coach svela la " strategia degli acquisti" : «Abbiamo la possibilità di inserire due americani e altri due giocatori europei, uno dell' area dei 25 e un altro che potrebbe essere, ad esempio, russo o serbo. Vorremmo che almeno il primo tassello fosse uno di questi giocatori: se prendessimo infatti subito i due americani saremmo poi vincolati a queste scelte con un raggio d'azione molto limitato per le successive».

Impossibile non commentare le dichiarazioni di Cecco Vescovi che hanno avuto il loro bersaglio proprio in Giulio Cadeo: «Nessuna polemica. Con Cecco avevo parlato a lungo, io so che cosa gli ho detto e che cosa lui ha detto a me. Il resto sta nella coscienza di ognuno. Vorrei sottolineare che le decisioni della società sono sempre di gruppo: ognuno mette le proprie idee, alla fine l'esito è di tutti. E poi non ci riteniamo così importanti: ciò che conta è la Pallacanestro Varese, il nostro lavoro e le nostre decisioni sono orientati solo in questa direzione. Ci sono gli esempi di Dino Meneghin e di Antonello Riva: quando hanno lasciato Milano e Cantù hanno fatto del bene due volte, liberando un posto nella vecchia squadra e portando la loro esperienza e il loro carisma nella nuova destinazione. Auguro a Vescovi di fare altrettanto».

Claudio Piovanelli

Edited by Lucaweb
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