Jump to content

E' DeJuan Collins l'uomo nuovo di Varese


Lucaweb

Recommended Posts

Scritto da: Giancarlo Pigionatti

S'inizia sempre dal numero uno per dare l'idea di un progetto, stavolta Varese importa "fosforo" scegliendo subito il suo regista, un americano per intenderci. Si chiama DeJuan Collins, 188 centimetri, classe 1976, ben piantato in arnese, fìsicamente parlando, con un'esperienza europea in Grecia, appena alle spalle, nelle file dell'Aris Salonicco, per dire di quattro stagioni vissute nella Bundesliga, prima a guidare il club di Tubingen, poi (dal 2002 al 2004) l'Alba Berlino.

Le statistiche, che lo riguardano in Germania, sono apprezzabili in campionato (negli archivi troviamo suppergiù una media di 13 punti, 4 rimbalzi e 3 assist a gara per stagione) e ancorpiù in Eurolega (15 punti di media nelle 14partite giocate con l'Alba). DeJuan, con i greci, in Uleb Cup, vantava 18 punti di media a gara con il 59% nel tiro da due e il 31% in quello da tre. Mica male.

L'americano sarà l'uomo nuovo di Varese, aspettando la firma di un contratto, a quanto pare, già bell'e impacchettato, per il play che dovrà solo confermare il suo okay. Insamma Collins è nel mirino del club bianco-rosso che da nulla per scontato ma che, con la chiarezza delle idee, al di là della realizzazione di questa operazione e di altre, già annunciate o rivelate su queste colonne (basti ricordare Mordente e Garnett nel caso in cui l'italiano finisca a Milano), sta caratterizzando con grande fervore operativo il suo nuovo percorso. Dunque, Castiglioni, Oioli e Magnano promettono scelte ponderate, almeno questa è la sensazione, ancorché da verificare quando si tireranno le prime somme, soprattutto non si sono fatte mettere all'angolo, come accade per i pugili in affanno, da un mercato che, attualmente, anche i club più danarosi giudicano infido e distorto.Sin qui le premesse s'intrecciano con le impressioni di un'operatività dirigenziale ben diversa da quella dello scorso anno, di questi tempi, quando i primi colpi di sole picchiarono in testa a qualcuno. Ovviamente è prematuro per sparare tappi di champagne per Collins le cui lusinghiere referenze nel Vecchio Continente, dovranno trovare conferma al cambio italiano ma si ha pure ragione di credere che questo americano sia un duro in difesa (ecco un requisito sul quale Varese punta), quindi capace di far girare la squadra come una trottola, avendo pure mira buona.

E se Claudio Maria Castiglioni riuscirà a collocare al fianco di DeJuan un tipetto come Mordente ma, probabilmente, sarebbe meglio smaniare per Garnett, la squadra avrebbe subito una sua chiara trazione (e attrazione)... Certo è che il vicepresidente, nel nome del padre, sta lavorando con entusiasmo e impegno per mettere insieme un gruppo senza... dichiarazioni di reddito, ma competitivo, non senza uno stile e una politica che dovranno distinguere Varese in campo e fuori, seppur lontano da sogni di scudetto.

Pur restando nel campo dei propositi abbiamo ragione di credere nella filosofia della società, decisa a sterilizzare le figuracce della scorsa stagione per aprire un ciclo nuovo. E'pur vera, però, fra sensazioni che aiutano lo spirito, la trattativa improba e ingrata che riguarda la conferma di Alain Digbeu, dato per perso da alcuni addetti ai lavori i quali, da giorni, come abbiamo evidenziato, già lo considerano a libro paga di Alicante ma ancora agganciabile e recuperabile da Varese, stando almeno alle speranze, mai morte, dei dirigenti biancorossi. «A giorni Digbeu sarà qui, nella città giardino, non per ritirare la biancheria, almeno credo, potendoci mettere attorno a un tavolo per chiarirci reciprocamente il futuro. Noi lo stimiamo tantissimo e Alain lo sa. A Varese è un leader a tutto tondo ma, soprattutto, siamo pronti a riconoscergli un fior di contratto, tant'è -fa notare il vicepresidente - con gli stessi soldi potremmo assicurarci un signor americano».

La sottolineatura ci sta ed è credibile, per ammissione dello stesso Riccardo Sbezzi che è il riferente italiano dell'agente americano di Digbeu, non ci resta che attendere la resa dei conti, anche se forse non bisogna illudersi troppo.

Dunque, un play e una guardia (Collins e Garnett?), con Bolzonella e Farabello a completare la rosa degli estemi, poi Digbeu o un altro comunitario, per dire di un "centro" americano che, stavolta, non dovrà tenere sulla corda società e tecnico come negli anni scorsi, con il solo risultato di incartarsi e toppare nell'affanno di rimediare un lungo a tutti i costi, cioè inversamente proporzionali alle sue qualità. E Nolan? Le sue azioni di conferma sembrano in ribasso per causa di forza maggiore, visti i limiti dei visti di lavoro concessi agli extracomunitari, a meno che Mordente prenda la A8 verso i laghi. Se così non sarà, Varese darà la caccia a un italiano da collocare tra i lunghi.

«A metà di luglio - spiega Claudio Maria Castiglioni con energia - conto d'avere la squadra definita e pronta da consegnare a Magnano il quale pretende una palestra... piena di gente, cioè tutti gli effettivi e sani». Non mancano altre novità, quelle di più ampio respiro dirigenziale né viene escluso, come si osservava tempo fa, l'arrivo di Andrea Luchi, general manager della Scavolini Pesaro il quale deve dare una risposta (probabilmente affermativa, a sentire un suo amico), ancorché Mario Oioli resta il vero uomo di fiducia della proprietà, ribadendo il vicepresidente che ogni scelta di mercato dipenderà da lui, d'accordo con Magnano e il dirigente luinese. Nel frattempo aspettiamo il primo colpo, augurandoci che sia una vera cannonata.

Giancarlo Pigionatti

Edited by Lucaweb
Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...