Jump to content

Maurizio Gherardini:"Gente di qualità e sempre disponibile"


Lucaweb

Recommended Posts

Scritto da: Samuele Giardina

VARESE Time Magazine, anno 2003, lo ha eletto tra le 15 persone più influenti del basket mondiale e gli Charlotte Bobcats gli hanno anche offerto un posto di lavoro. Lui è Maurizio Gherardini, general manager della Benetton, hight school a St. Louis e «per 15 anni bancario ma da sempre malato di basket». Dirigere una società sportiva? Di certo, sa come fare.

Signor Gherardini, da cosa partire?

Il filo conduttore deve essere la qualità delle persone. L’importante è lavorare con gente che ha sposato la passione per il gioco, se non la si possiede è anche impossibile trasmetterla ai propri collaboratori. Si tratta di una integrazione mentale e fisica: non ci sono orari e tutti devono capire che noi facciamo una professione speciale. Poi, da questo caposaldo, si stabiliscano pure ruoli e competenze secondo le caratteristiche di ognuno. Sono convinto che a Treviso “la qualità della passione” venga anche dalla fortuna di lavorare in una struttura come La Ghirada, un po’ come poteva essere a Varese col Campus anni fa.

Più nello specifico, come siete organizzati?

Non siamo poi tantissimi: una dozzina di persone tra tempo pieno e part time. Dell’area operativa cito Andrea Cirelli, reperibile 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, che si occupa dei giocatori, delle incombenze federali e di Lega. Paolo Pressacco, per 13 anni giocatore biancoverde, che segue il settore giovanile e i rapporti con gli enti locali. Infine, il mio assistente Massimo Biasin che, coadiuvato da altri collaboratori, si occupa della miriade di eventi organizzati dalla Benetton e di scouting.

Ha parlato di scouting, quanto è importante?

Fondamentale, seguire i giocatori e andare alla caccia di nuovi talenti è una componente vitale: a turno anche io e Pressacco ce ne occupiamo. C’è una segretaria che gestisce il nostro database in cui raccogliamo le centinaia di dati e nomi.

Complicato arrivare a essere un simbolo di organizzazione?

E’ un percorso lungo e bisogna saper usare le risorse a disposizione; ma coordinandoci con le altre società del gruppo riusciamo a dividere i costi. Più si è, meglio si lavora, meno si spende.

Samuele Giardina

Edited by Lucaweb
Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...