Lucaweb Posted May 29, 2008 Share Posted May 29, 2008 (edited) Scritto da:Francesco Caielli E´ stato l´ultimo general manager di Varese. Una stagione sola, bollata come fallimentare. <<Già, un fallimento. Ed è uno dei crucci più grandi che mi porto dietro. Ci abbiamo messo tanto impegno, ma i risultati non ci hanno dato ragione. Cosa non è andato? Abbiamo iniziato un´opera di rinnovamento, e i miei primi interventi furono le cessioni di Vescovi e Conti. E il sospetto di avere fatto una fesseria colossale me lo porto ancora dietro. Andò tutto così male? Senz´altro ci aspettavamo di più. Ma credo che alla fine la gente abbia capito che abbiamo sempre agito in buona fede. E ci è sempre stata vicino. Ho un ricordo indelebile: la partita interna con la Fortitudo. Il campionato era ormai finito, ma giocammo una gara generosissima. Fummo sconfitti, ma uno splendido pubblico ci incitò dall´inizio alla fine e dopo la sirena ci applaudì per cinque minuti. E a me venne la pelle d´oca. I tifosi di Varese sono unici: gli si possono imputare tanti difetti, ma loro alla squadra vogliono bene davvero. Perché non è rimasto? Non lo so. Ma sono successe delle cose che hanno portato la proprietà e poi il sottoscritto a pensare che non era il caso di andare avanti. Ma voglio dire che con i Castiglioni ho mantenuto un ottimo rapporto. Mi hanno riportato nel mondo del basket, e non li ringrazierò mai abbastanza. Quando mi telefonarono non ci dormii per due notti : "Ragazzi... Varese!. La Juventus della pallacanestro!". La sua partenza per Udine ha lasciato la sensazione di un lavoro lasciato a metà. Non crede? E´ vero. Ma Claudio Castiglioni e Mario Oioli stanno proseguendo sulla struttura che avevamo costruito. Abbiamo impostato un programma, e loro stanno andando avanti a lavorare su quella strada. Manca a Varese una figura come Mario Ghiacci? No, non credo. Claudio è un dirigente d´azienda che è abituato a gestire grandi realtà. E poi è affiancato da un uomo come Oioli, dalla grande cultura. Già. Oioli. Potrebbe essere lui a ricoprire i compiti classici del general manager a Varese? Non si nasce professori. Bisogna imparare. E Mario ha fatto anni di ottima scuola, prendendosi responsabilità sempre maggiori. E se conosco Castiglioni, sono pronto a scommettere che il ruolo di Oioli sarà sempre più importanti. Mario è serio, preparato, onesto (qualità rara nel nostro ambiente). Prevedo un grande futuro per lui. Certo, a Varese non è facile lavorare: la gente pretende e mette pressione. Ma Oioli ormai ha le spalle abbastanza grosse. Varese e il basket italiano dovranno ringraziare a vita Mario Ghiacci per avere portato una persona come Ruben Magnano. E´ il mio orgoglio. E devo ancora ringraziare i Castiglioni, perché nelle trattative per portare Ruben a Varese loro mi hanno appoggiato fin da subito. Loro volevano il migliore, e Magnano lo era. Personalmente non lo conoscevo, ma ho apprezzato una persona eccezionale. Unica. Un professionista esemplare. Se gli si può trovare un difetto credo sia proprio questo: a volte eccede nell´essere un professionista inappuntabile. Non credo ci sia bisogno di dirlo: Varese deve continuare con lui. Edited May 31, 2008 by Lucaweb Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts