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Mario Ghiacci:"Oioli ormai è grande, sarà lui l'uomo forte"


Lucaweb

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Scritto da:Francesco Caielli

E´ stato l´ultimo general manager di Varese. Una stagione sola,

bollata come fallimentare. <<Già, un fallimento. Ed è uno dei crucci

più grandi che mi porto dietro. Ci abbiamo messo tanto impegno, ma i

risultati non ci hanno dato ragione.

Cosa non è andato?

Abbiamo iniziato un´opera di rinnovamento, e i miei primi interventi

furono le cessioni di Vescovi e Conti. E il sospetto di avere fatto

una fesseria colossale me lo porto ancora dietro.

Andò tutto così male?

Senz´altro ci aspettavamo di più. Ma credo che alla fine la gente

abbia capito che abbiamo sempre agito in buona fede. E ci è sempre

stata vicino. Ho un ricordo indelebile: la partita interna con la

Fortitudo. Il campionato era ormai finito, ma giocammo una gara

generosissima. Fummo sconfitti, ma uno splendido pubblico ci incitò

dall´inizio alla fine e dopo la sirena ci applaudì per cinque minuti.

E a me venne la pelle d´oca. I tifosi di Varese sono unici: gli si

possono imputare tanti difetti, ma loro alla squadra vogliono bene

davvero.

Perché non è rimasto?

Non lo so. Ma sono successe delle cose che hanno portato la proprietà

e poi il sottoscritto a pensare che non era il caso di andare avanti.

Ma voglio dire che con i Castiglioni ho mantenuto un ottimo rapporto.

Mi hanno riportato nel mondo del basket, e non li ringrazierò mai

abbastanza. Quando mi telefonarono non ci dormii per due notti :

"Ragazzi... Varese!. La Juventus della pallacanestro!".

La sua partenza per Udine ha lasciato la sensazione di un lavoro

lasciato a metà. Non crede?

E´ vero. Ma Claudio Castiglioni e Mario Oioli stanno proseguendo

sulla struttura che avevamo costruito. Abbiamo impostato un

programma, e loro stanno andando avanti a lavorare su quella strada.

Manca a Varese una figura come Mario Ghiacci?

No, non credo. Claudio è un dirigente d´azienda che è abituato a

gestire grandi realtà. E poi è affiancato da un uomo come Oioli,

dalla grande cultura.

Già. Oioli. Potrebbe essere lui a ricoprire i compiti classici del

general manager a Varese?

Non si nasce professori. Bisogna imparare. E Mario ha fatto anni di

ottima scuola, prendendosi responsabilità sempre maggiori. E se

conosco Castiglioni, sono pronto a scommettere che il ruolo di Oioli

sarà sempre più importanti. Mario è serio, preparato, onesto (qualità

rara nel nostro ambiente). Prevedo un grande futuro per lui. Certo, a

Varese non è facile lavorare: la gente pretende e mette pressione. Ma

Oioli ormai ha le spalle abbastanza grosse.

Varese e il basket italiano dovranno ringraziare a vita Mario Ghiacci

per avere portato una persona come Ruben Magnano.

E´ il mio orgoglio. E devo ancora ringraziare i Castiglioni, perché

nelle trattative per portare Ruben a Varese loro mi hanno appoggiato

fin da subito. Loro volevano il migliore, e Magnano lo era.

Personalmente non lo conoscevo, ma ho apprezzato una persona

eccezionale. Unica. Un professionista esemplare. Se gli si può

trovare un difetto credo sia proprio questo: a volte eccede

nell´essere un professionista inappuntabile. Non credo ci sia bisogno

di dirlo: Varese deve continuare con lui.

Edited by Lucaweb
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