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Fine corsa: Garnett scende ufficialmente dal treno biancorosso


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Scritto da Francesco Caielli

Un comunicato, quattro righe fredde e scarne, apparso in giornata sul

sito internet della ACB spagnola ha consegnato i crismi

dell´ufficialità a una notizia che a Varese attendevano da tempo:

Marlon Garnett non è più un giocatore biancorosso. Notizia che pone

fine all´esperienza varesina del tiratore californiano, decretandone

il fallimento senza appello.

Quando la scorsa estate venne annunciato il suo acquisto, tutti i

tifosi di Varese accolsero la notizia positivamente. Sarebbe

finalmente arrivato, si diceva, quel tiratore affidabile, quel

cecchino immarcabile, quel campione dalla classe innata e dal talento

sconfinato che all´ombra del Sacro Monte mancava da un po´ di anni.

La stagione di Garnett è invece stata un estenuante ripetersi di

prove impalpabili, anonime, timorose, inutili: Marlon è troppo spesso

parso un corpo estraneo alla squadra e alla città: tutti quanti -

dall´allenatore ai compagni, dal presidente ai dirigenti - hanno

avuto infinita pazienza, certi che la sua esplosione prima o poi

sarebbe giunta e avrebbe fatto compiere a Varese un salto di qualità

decisivo. Il campionato è finito, Garnett non è mai arrivato. Dopo la

sconfitta interna contro la Benetton Treviso - data in cui alcuni

giocatori di Varese decisero che i playoff erano ormai

irraggiungibili, nonostante la matematica e la voglia di provarci

fino alla fine sostenessero il contrario - Marlon Garnett se ne uscì

con una dichiarazione emblematica: <Non parlo più. Non mi piacciono i

giornalisti e non mi piace la gente di Varese. Io devo preoccuparmi

solo di fare il mio lavoro sul campo>. Ecco perché Garnett ha

fallito: perché non ha capito che chi gioca a Varese non può mai

permettersi di dire "Farò solo il mio lavoro". Non ha capito che chi

indossa questa maglia si veste di storia, entra a far parte di una

città e di un popolo, di una comunità unica e particolare, pronta ad

amarti alla follia se vede che in campo dai tutto, e ad odiarti senza

mezze misure se giochi con il freno a mano tirato. Chi gioca a Varese

lo deve capire e accettare. Altrimenti vada pure all´Estudiantes.

Francesco Caielli

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