Lucaweb Posted June 2, 2008 Share Posted June 2, 2008 Scritto da Francesco Caielli Un comunicato, quattro righe fredde e scarne, apparso in giornata sul sito internet della ACB spagnola ha consegnato i crismi dell´ufficialità a una notizia che a Varese attendevano da tempo: Marlon Garnett non è più un giocatore biancorosso. Notizia che pone fine all´esperienza varesina del tiratore californiano, decretandone il fallimento senza appello. Quando la scorsa estate venne annunciato il suo acquisto, tutti i tifosi di Varese accolsero la notizia positivamente. Sarebbe finalmente arrivato, si diceva, quel tiratore affidabile, quel cecchino immarcabile, quel campione dalla classe innata e dal talento sconfinato che all´ombra del Sacro Monte mancava da un po´ di anni. La stagione di Garnett è invece stata un estenuante ripetersi di prove impalpabili, anonime, timorose, inutili: Marlon è troppo spesso parso un corpo estraneo alla squadra e alla città: tutti quanti - dall´allenatore ai compagni, dal presidente ai dirigenti - hanno avuto infinita pazienza, certi che la sua esplosione prima o poi sarebbe giunta e avrebbe fatto compiere a Varese un salto di qualità decisivo. Il campionato è finito, Garnett non è mai arrivato. Dopo la sconfitta interna contro la Benetton Treviso - data in cui alcuni giocatori di Varese decisero che i playoff erano ormai irraggiungibili, nonostante la matematica e la voglia di provarci fino alla fine sostenessero il contrario - Marlon Garnett se ne uscì con una dichiarazione emblematica: <Non parlo più. Non mi piacciono i giornalisti e non mi piace la gente di Varese. Io devo preoccuparmi solo di fare il mio lavoro sul campo>. Ecco perché Garnett ha fallito: perché non ha capito che chi gioca a Varese non può mai permettersi di dire "Farò solo il mio lavoro". Non ha capito che chi indossa questa maglia si veste di storia, entra a far parte di una città e di un popolo, di una comunità unica e particolare, pronta ad amarti alla follia se vede che in campo dai tutto, e ad odiarti senza mezze misure se giochi con il freno a mano tirato. Chi gioca a Varese lo deve capire e accettare. Altrimenti vada pure all´Estudiantes. Francesco Caielli Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts