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Chiapparo:"Si scherza e ci si arrabbia, che gruppo Varese"


Lucaweb

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di Francesco Caielli

VARESE Tra tutte queste amichevoli, risultati e prestazioni in altalena, il tifoso non ci capisce più nulla: ma come sarà questa squadra? Un precampionato finora poco esaltante - due sconfitte e un inedito pareggio con squadre di serie inferiore - rischia di trarre in inganno chi si aspettava una Whirlpool subito pronta e rodata, capace di fare un sol boccone di squadre del calibro di Pavia, Soresina e Castelletto Ticino.

Gianni Chiapparo, dal suo scranno di dirigente, predica calma: «Risultati in altalena? Vanno di pari passo con i carichi atletici che di volta in volta siamo chiamati a sostenere. L'equazione è presto fatta: quando il programma atletico è leggero, la squadra scende in campo più sciolta. Quando viceversa il preparatore Pilori e Magnano tirano il collo ai ragazzi, ecco che si vede la brutta faccia della Whirlpool».

Tutto sotto controllo, dunque. Intanto, sotto con il lavoro. «E vi assicuro che ci stiamo dando dentro. Ecco, questa è una cosa positiva: in allenamento non si tira indietro nessuno, e tutti fanno quello che Magnano chiede. Volete sapere un'altra cosa che mi piace di questo gruppo? I ragazzi iniziano ad incazzarsi: non ci sono allenamenti falsi, nei quali non ci si picchia e tutti fanno canestro. No, i nostri allenamenti sono veri, si fa fatica, si suda, ci si mena, ci si arrabbia». Insomma, bisogna fare i complimenti a chi ha scelto questi giocatori. «Ma va, sono loro ad essere super. Seri quando lavorano, sanno anche scherzare quando si può. E soprattutto sono capaci di stare insieme».

Tutto bello, però negli occhi dei tifosi restano i balbettìi messi in mostra nelle amichevoli. Dica la verità, sarebbe stato meglio vincerle. «E chi dice il contrario? Io vorrei sempre vincere, è quello che chiedo ogni volta alle mie squadre. Anzi, dirò di più: dopo la serata di Castelletto mi sono bruciato la mia battuta preferita. Ai ragazzi ripetevo sempre "Nel basket non esiste il pareggio. O sì vince o si perde, e la mentalità dev'essere vincente". Ecco, dopo l'inedito 71 a 71 del PalAmico non lo posso più dire così come non potrò più rispondere, a chi mi fa gli auguri prima di una trasferta, "speriamo di portare a casa un buon pareggio". Sono rimasto senza battute: mica faccio il comico io».

Scherza, Gianni Chiapparo, ma neanche troppo. E diventa serissimo quando parla dei suoi uomini. Anzi, del più importante tra i suoi uomini: «Sapete chi sta lavorando più di tutti? Sandro Galleani: tratta i giocatori come se fossero dei bambini dentro una culla, con un amore e una delicatezza che fanno quasi intenerire. Dovreste vederlo: sempre presente, ci tiene che i ragazzi stiano bene e siano sempre in forma. E poi la sua esperienza e la sua intelligenza, che lo portano a dire sempre la parola giusta al momento giusto, è capace di smussare ogni angolo». Insostituibile, il "vecchio" Sandro. «E non è mica l'unico: guardate Andrea Meneghin. Mi sta dando una grande mano, riesce sempre a capire quando deve sdrammatizzare con il suo sorriso, e quando invece serve serietà. Grande Menego».

Francesco Caielli

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