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Svolta Whirlpool: ecco una squadra tutta corsa e difesa


Lucaweb

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di Francesco Caielli

VARESE Basta una vittoria - bella, convincente, netta - per cambiare d'incanto umore e ambiente. Dopo Varese-Siena si è tutti più tranquilli, e alla ripresa degli allenamenti, al PalaWhirlpool, scherzi e battute si sprecano. Gianni Chiapparo accoglie i giocatori con un sorriso grande così: il più contento di tutti pare essere proprio lui. «Contento? No, non esageriamo. Diciamo che sono soddisfatto. Contento lo sarò dopo dodici vittorie consecutive».

Vada per il soddisfatto. Perché?

Ho visto una bella partita. Soprattutto ho visto un gruppo che ha giocato insieme, come una vera squadra. Tutti hanno dato il loro contributo, anche quelli che non hanno segnato. Prendete Carter: da lui ci aspettiamo che ogni volta segni venti punti. Spesso lo fa, contro Siena non ci è riuscito ma ha fatto altre cose, importantissime: ha permesso ai suoi compagni di giocare bene e fare canestro.

Ora, con quattro punti in classifica, il futuro appare più roseo. Ottimista?

Certo, anche se l'imperativo è sempre quello di restare con i piedi per terra: ci vuole grande equilibrio, ma è giusto essere contenti e fare un po' di festa. Sono felice per tutti i giocatori, perché si meritavano una vittoria come quella contro Siena. Io li vedo lavorare tutti i giorni, e vi assicuro che si allenano con un'intensità unica ed esemplare. E lavorare così tanto senza raccogliere nulla non è affatto bello, soprattutto per dei ragazzi sensibili e generosi come i nostri.

Rispetto alla vittoria ottenuta con Avellino, pareva di vedere un'altra squadra. Più libera, più sciolta, più vogliosa di correre e difendere. Cosa è cambiato?

Credo che nella prima parte della gara contro Avellino la squadra fosse bloccata da una tensione enorme ed eccessiva. Arrivavamo da tre sconfitte, dì cui due giunte sul filo della sirena, che avevano lasciato il segno. Poi ci siamo sbloccati, e contro Siena abbiamo giocato molto più liberi e leggeri.

Solo una questione psicologica?

No, c'è anche una spiegazione tecnica. Lavoriamo tanto e

bene per tutta la settimana, ed è ovvio che le cose migliorino giorno dopo giorno.

Contro Siena si è vista una squadra da corsa. Esattamente quello che, alla vigilia, aveva chiesto Chiapparo.

L'ho detto e lo ripeto: noi dobbiamo correre sempre di più, mi auguro che questa sia la strada intrapresa. Se riusciamo a difendere bene, ecco che tutto diventa più facile anche in attacco, visto che abbiamo tanti giocatori in grado di attaccare in velocità.

Ora l'imperativo è continuare su questa strada?

Il nostro obiettivo è quello di acquisire una identità e di imporla, ogni volta, ai nostri avversari. Non è una cosa che si fa in pochi giorni, a volte ci vogliono dei campionati interi. Noi stiamo lavorando in questo senso dall'estate scorsa, è direi che siamo già a buon punto.

Intanto, godiamoci questo momento di entusiasmo. Che è di tutta la città, ma anche di Gianfranco Castiglioni. Il suo sguardo, dopo Varese-Siena, diceva tutto.

A noi fa piacere che lui sia contento, perché se lo merita più di ogni altro. È una persona speciale, molto sensibile e vicinissima alla squadra: saperlo con noi ci tranquillizza e ci spinge a fare sempre meglio. Nelle ultime settimane la sua presenza è stata fondamentale: si faceva vedere agli allenamenti, ci rassicurava dicendo "Non fa niente se abbiamo perso, vinceremo le prossime". Sono parole che fanno bene.

Intanto nel mirino c'è già Reggio Emilia. Obiettivo vittoria?

Sarà una battaglia, come sempre. Andremo a Reggio senza paura, sapendo che loro saranno praticamente obbligati a vincere e convinti della nostra forza. Dovremo essere bravi a mettere a nudo i loro problemi, e ingigantire i nostri punti di forza.

Francesco Caielli

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