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Hafnar:"Rilanciati dopo Avellino"


Lucaweb

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di Francesco Caielli

La partita di domani, per lui, sarà una specie di derby. Gregor

Hafnar con la maglia di Siena ha giocato solo una manciata di

partite, nei playoff del 2005. Abbastanza però per farsi apprezzare

anche dai tifosi toscani per tutte quelle qualità che lo hanno fatto

diventare un idolo per la curva biancorossa. Una voglia di vincere

fuori dal comune, una capacità di lottare dal primo all´ultimo minuto

passato sul parquet, la forza di non mollare mai e di non tirarsi

indietro. Lui - più di ogni altro - domani vorrebbe vincere, davanti

agli occhi dei suoi ex tifosi, per lanciare in alto la sua Whirlpool

e per continuare a rincorrere quei playoff che Hafnar ha giocato

proprio con la maglia di Siena e che ora vorrebbe regalare alla sua

Varese. Sarà una partita difficilissima, contro la squadra più forte

e in forma del momento, e Gregor lo sa benissimo. Ma sa anche che

questa Whirlpool ha la forza di vincere ovunque, se gioca come sa e

come può. "Se si può vincere? Certo, nessuna partita è persa in

partenza. Domani possiamo portarla a casa, anche se è superfluo dire

che non sarà per nulla facile visto che incontriamo la squadra più

forte d´Italia".

Cosa dovrà fare Varese per vincere?

Sappiamo tutti chiaramente quello che dobbiamo fare e soprattutto

quello che dobbiamo evitare: ormai siamo insieme da un po´ di tempo,

e abbiamo imparato a conoscerci. Dovremo rispettare due regole fisse:

usare la testa e giocare insieme.

Un po´ quello che avete fatto con Avellino, no?

Più o meno. Domenica scorsa abbiamo giocato così solo a tratti, e nel

primo quarto i nostri avversari ne hanno approfittato. Certo, poi

siamo stati bravi a rientrare e a vincere la partita, ma domani non

sarà così facile. Se contro Avellino, con tutto il rispetto, ci si

possono permettere delle pause, con Siena non è possibile. Se abbassi

la guardia anche solo per un paio di minuti loro ti puniscono e vanno

via. Rientrare, poi, è impossibile.

Quanto è stata importante la vittoria di domenica scorsa ad Avellino?

Tanto, tantissimo. Venivamo da un brutto periodo, con tre sconfitte

consecutive, e con davanti lo spauracchio della trasferta di Siena.

Avessimo perso anche in Irpinia la situazione si sarebbe fatta

pesante. Invece siamo riusciti a portarla a casa, giocando da grande

squadra, e quella vittoria ha sollevato un po´ il morale di tutti.

Sono stati due punti utilissimi: per lo spogliatoio, per la

classifica, per i tifosi che ci avevano seguito fino a laggiù e per

quelli che erano rimasti a casa. Ma soprattutto ci hanno permesso di

affrontare la settimana del "mio" derby con uno spirito migliore e

con il cuore un po´ più leggero. Infatti in questi giorni abbiamo

lavorato benissimo.

Il gioco di squadra. Forse quello che è mancato nell´ultimo mese

quando Varese è incappata in qualche sconfitta?

Ogni volta che si perde c´è sempre qualcosa che non va come dovrebbe.

Ultimamente siamo stati sconfitti da squadre molto forti come Milano

o Treviso: squadre come Siena, contro le quali non ci si possono

permettere errori perché sono subito pronte a punirti. E´ vero,

ultimamente appena andavamo sotto nel punteggio ci siamo dimenticati

di essere una squadra e abbiamo provato a risolvere la partita da

soli. Non deve più capitare.

Varese ha già sconfitto Siena. Il ricordo della partita può rendere

più ottimisti i tifosi?

A quella partita non ci dobbiamo nemmeno pensare, perché è passato

tanto tempo e sono cambiate tante cose. Ora Siena è una squadra

fortissima, che sul suo campo riesce ad essere quasi imbattibile. Di

certo abbiamo dimostrato di avere le armi per poterli battere.

Qualche tempo fa, su queste colonne, aveva dichiarato "Se quest´anno

non facciamo i playoff siamo dei cretini". La pensa ancora così?

Certo, anzi, dirò di più. Noi dobbiamo iniziare a pensare di essere

una squadra da playoff, non un gruppo capitato qui per caso. Quando

ci qualificheremo per questi benedetti playoff non ci sarà nulla da

festeggiare, perché avremo solo fatto una cosa normale.

Gli sviluppi del caso Benetton aprono spiragli interessanti anche

nella lotta per il quarto posto. E´ quello il vostro obiettivo?

Possiamo arrivarci, e sarebbe un bel risultato che ci permetterebbe

di avere il fattore campo a nostro favore. Noi dobbiamo entrare

nell´ottica di arrivare tra le prima quattro squadre, se vogliamo

costruire qualcosa di interessante per l´anno prossimo. L´obiettivo è

quello di crescere, come squadra, anno dopo anno: sarebbe bello

mettere già in questa stagione i primi mattoni per una futura

partecipazione di Varese all´Eurolega.

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