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di Damiano Franzetti

VARESE Una giornata per far sbollire la rabbia e mettersi a pensare alla rivincita di domani sera. L'intero staff della Pallacanestro Varese ha utilizzato il giorno di ieri per dedicarsi ad altro, visto che Magnano ha concesso il solito giorno di riposo post partita ai suoi uomini. L'eccezione è capitan De Pol, al lavoro per smaltire il colpo al ginocchio rimediato con Capo d'Orlando: per lui piscina, terapia e allenamento individuale.

Mario Oioli però non si leva dalla testa il finale di gara 1 e intanto mette nel mirino personale la partita di domani, quella che la Whirlpool dovrà vincere per rilanciare la serie.

A bocce ferme, cosa le rimane della partita e dell'arbitraggio del Forum?

A distanza di un po' di tempo mi resta soprattutto una brutta sensazione, ovvero il fatto che ci è stata tolta la possibilità di giocare fino in fondo la nostra partita. In ogni occasione in cui siamo tornati sotto è arrivato un fischio contro. Lo sfondamento di Holland finale è solo il più evidente; prima c'era stato il quinto fallo di Galanda che sarebbe stato canestro valido, prima ancora

altre decisioni che non ho capito, come quella rimessa con dai e vai e canestro di Gallinari in meno di 1". Fin dal primo tempo non mi è piaciuto l'arbitraggio, poi , certamente il fatto che si giocasse un derby di playoff ha reso più tesa ogni chiamata. Rimane l'amaro in bocca, una circostanza che dobbiamo essere bravi e tradurre positivamente a Masnago: qui la musica dovrà essere ben diversa.

La società si è mossa in qualche modo per portare avanti una protesta nei confronti della terna?

Proteste ufficiali non se ne possono fare. Abbiamo detto subito che molte cose non ci sono piaciute e a Milano erano presenti parecchi dirigenti sia federali sia degli arbitri. Io credo che non sia necessario sottolineare quel che è successo: la direzione è stata sotto gli occhi di tutti. Comunque sia

chiaro che io non voglio dire che Varese è nel mirino: credo che la nostra società abbia avuto gli stessi problemi di tante altre nel corso dell'anno e non sia assolutamente sotto "stretta sorveglianza", se così si può dire.

Oltre all'amaro in bocca, con quali certezze si va verso la rivincita?

Secondo me dopo la partita di ieri all'Armani Jeans sono venuti tanti dubbi. Non hanno giocato benissimo, atleticamente noi stiamo meglio e anche a livello di lunghi, dove all'inizio abbiamo sofferto molto, sull'arco dei 40' sono andati calando. In più il fatto di rigiocare subito ci permette di avere una rivincita immediata, occasione che dobbiamo sfruttare. Tra di loro, al di là del buon impatto sotto e di quello di Gallinari, mi è piaciuto Green, che sarà in campo nonostante la squalifica (commutata in ammenda ndr).

Meglio quindi - in prospettiva di gara 2 - aver perso di un soffio? Non sarebbe stata più conveniente una sconfitta più netta, per far credere a Milano che la serie fosse in discesa?

No, assolutamente. Ripeto: la Whirlpool sta bene, può affrontare partite ravvicinate anche se dure e difficili. È stato importante mettere Milano in difficoltà proprio per far sorgere in loro il dubbio di non potercela fare. Ora però dovremo completare l'opera.

Un compito da eseguire davanti al vostro pubblico. Cosa si aspetta dagli spalti di Masnago?

Vorrei che ci sia una folla calda, compatta e corretta che ci sostenga dall'inizio. Spero che il fattore campo conti tanto e credo che sarà così perché i dati delle prevendite sono molto incoraggianti. Poi aggiungo una cosa: secondo me i ragazzi faranno di tutto per meritarsi l'incitamento delle tribune di Masnago. Contro Cantù ogni giocatore ha capito cosa vuoi dire farsi spingere da cinquemila persone insieme.

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