Jump to content

Una bella lotta per la Cimberio


Lucaweb

Recommended Posts

di GIANCARLO PIGIONATTI

Tutti pazzi per Hodge? Oppure un pazzo Hodge per tutti? Il concetto, pur con sfumature diverse, è lo stesso per gli appassionati di Varese, rincuorati dall’ingaggio dell’americano ex Nba, sicuramente colpiti dai titoli (come onorificenze) riscossi nella sua carriera universitaria: roba da piccole stelle.

Poco importa, allora, se l’Nba sia naufragata con i sogni di Julius al suo risveglio avendo dovuto affrontare il giovanotto di Harlem una brusca realtà, anche per altri eventi, come un ferimento serio dopo una sparatoria misteriosa. Può anche darsi che la fantasia di alcuni tifosi galoppi più di certi purosangue delle Bettole ma, proprio per questa ragione, Hodge è il benvenuto come personaggio ma, soprattutto, come atleta in cerca di una gloria perduta.

Se Hodge sarà sulla strada del tempo perduto, capace di riproporre i suoi trascorsi universitari,da giocatore completo, egli allora potrà collezionare 17/18 punti, 5/6 rimbalzi e 3/4 assist di media a gara, diventando quel leader che Varese cercava e che crede d’aver trovato.

C’è pur sempre un "se" grande, come una capanna, com’è normale che sia per un americano esordiente nel nostro campionato, quindi dipendente da quegli imponderabili che, adesso, non si possono prevedere né calcolare. Basterebbero fischi penalizzanti rispetto al suo modo di fare pallacanestro per togliergli respiro e tranquillità, dipenderà - se ciò accadrà - dal suo equilibrio mentale. Varrà molto il suo carattere o meglio la sua capacità di gestirsi come leader, possibilmente non da "primadonna" tra atleti che avranno bisogno dei suoi acuti e delle sue segnature, insomma della sua luce riflessa da autentico servizio alla squadra. Ci sono leader e leader. Ci sono quelli che succhiano le gomme ai compagni, ritenuti dei gregari e coloro che invece ne esaltano le qualità, garantendo a tutti sicurezza. Come sarà Hodge? Semplicemente se stesso, ce lo auguriamo, basterebbe che egli rispettasse, pur con i suoi vezzi di americano di classe, ma senza eccessi, quella famosa parabola dei talenti.

L’altro elemento da scoprire, seppure con un’esperienza vissuta in Italia ma, in un campionato d’una categoria sotto, come la LegaDue, è Marcus Melvin che non è un "normalone", come si possa credere, avendo numeri per inventarsi affondi a difesa schierata. Certo, non è un gigante, rendendo pure qualche centimetro al suo sostituito, in compenso Marcus, in attacco e, soprattutto, in lunetta, garantisce più segnature di Howell. Gli altri sono tutti noti, meno due al cambio di un’A1 che scopriranno in maglia Cimberio, per dire di Passera e Mladjan i quali, a intenzioni, hanno temperamento per osare e stupire. Come ne ha Boscagin, già collaudato nel massimo campionato ma alla scoperta di un suo rinascimento dopo un brutto infortunio e un lungo stop.

Tra questa e l’altra Varese, della scorsa stagione, vi sono differenze peculiari ma nel complesso, per potenziale, se raffrontiamo la Cimberio con le avversarie in allestimento, alcune delle quali da pubblicità progresso, l’obiettivo non ci sembra dissimile. Ciascuno può farsi un’idea, con una certa immaginazione, tra biancorossi partiti e sostituti, alla scoperta di eventuali maggiori virtù, così come di possibili limiti. Questo è il tempo di spigolature tra certezze e dubbi.

Varese ha il solito tallone d’Achille sotto i tabelloni, almeno per centimetri e fisicità: non c’è bisogno di una lente d’ingrandimento per accorgersene ma questo è un particolare trascurato, con cognizione, dai dirigenti e da Mrsic i quali propugnano una squadra d’arrembaggio, quindi veloce e senza paura. Ma qui s’insinua l’altro dubbio mancando nella Cimberio - che si presenterà con due soli americani - quegli atleti, fra gli esterni, che abbiano caratteristiche fisiche, tali da far esplodere... velocità e talento. Il resto è musica, per dedizione ed equilibrio, per aspirazioni e motivazioni, per sogni personali e margini di miglioramento. Compreso l’allenatore che ha capacità per imporsi.

Aspettando di saperne di più dalle prime verità del campo, ora come ora ci sembra una Cimberio da collocare dall’ottavo al dodicesimo posto. Il lavoro e il tempo, se ben spesi e abbinati ad altre felici componenti, affineranno il potenziale. Mancano sei settimane all’inizio del campionato, da qui ad allora potrà accadere di tutto e di più. Augurandoci di fare belle scoperte.

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...