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di Francesco Caielli

E´ il croato Mate Skelin (213 centimetri per 121 chili, in forza alla

Fortitudo Bologna nella stagione 2002/2003) il centro scelto da

Varese per cercare di risollevarsi e uscire dalla crisi. Il giocatore

sarà in città già nella giornata di oggi e questa sera si allenerà

con i suoi nuovi compagni: debutterà domenica prossima nel derby di

Milano (probabile anticipo alle 12). Skelin, conosciuto da Mrsic che

ha avallato la scelta, è un centro "vecchio stile": grande e grosso,

dalla mano educata, andrà sotto canestro a puntellare un ruolo nel

quale la Cimberio è al momento tremendamente scoperta.

Una risposta immediata, dunque, a chi richiedeva qualche intervento

urgente dopo la brutta sconfitta di domenica scorsa contro Napoli che

ha relegato Varese all´ultimo posto in classifica: "E´ il primo

intervento - spiega Gianni Chiapparo - al quale ne faremo seguire

altri più avanti: in entrata e in uscita".

Si lavora per correggere gli errori dell´estate, dunque?

Si lavora, come abbiamo sempre fatto, per il bene di Varese. Poi, è

vero: abbiamo fatto degli errori dei quali mi prendo la piena e

completa responsabilità. La gente ha perfettamente ragione a

prendersela con me, perché sono stato io - in totale e completa buona

fede - a fare determinate scelte.

Quali errori si imputa?

Ho sbagliato alcune valutazioni, specialmente nella scelta degli

americani: l´anno scorso ci è andata bene, questa volta un po´ meno.

Ma rimedieremo.

Melvin verrà tagliato?

No, ma dobbiamo capire cosa diavolo gli sta succedendo: non è lui,

non è il giocatore che abbiamo scelto e abbiamo visto all´inizio

dell´anno. Domenica sera sono rimasto fino alle due di notte fuori

dal palazzetto con gli allenatori e con Oioli, per cercare di capire

come recuperare lui e gli altri.

E cosa avete deciso?

Cambieranno un po´ di cose: intanto è arrivato Skelin.

Qual è il problema maggiore che affligge questa squadra?

Da più parti sento dire che in attacco i giocatori sono bloccati, che

non ci sono schemi offensivi. Non è vero: gli schemi ci sono, ma li

facciamo male. Chi deve portare i blocchi non li porta, chi deve

passare la palla sotto non lo sa fare, chi deve fare canestro non segna.

Incapacita?

Un po´ per incapacità, e un po´ perché qualche giocatore ha qualche

problema personale che noi, francamente, non possiamo risolvere. Non

siamo un centro ricreativo: i giocatori facciano quello per cui sono

pagati, visto che sono dei professionisti. Altrimenti abbiano

l´onestà di farsi da parte, come ha fatto Hodge.

Pentito della scelta di rinunciare a Julius?

No. Però mi aspettavo che dopo il taglio di Hodge qualcuno reagisse.

Invece non è successo proprio niente: calma piatta.

Certo che le facce viste domenica sera - in campo e in panchina -

erano proprio brutte. Non è forse questo a preoccupare maggiormente?

E´ verissimo: a guardare negli occhi alcuni nostri giocatori, pare

che siamo già retrocessi. Questa mentalità deve cambiare,

assolutamente e al più presto.

Cosa - o chi - la sta deludendo maggiormente?

Sono deluso dall´atteggiamento di qualche giocatore, sono deluso

dalla continua ricerca di un capro espiatorio: lo scorso anno era

tutta colpa di Magnano che li castrava, quest´anno è tutta colpa mia

che ho preso gli americani sbagliati. Va bene: però in campo non ci

andava Magnano, e non ci va Chiapparo. Qualcuno dovrebbe farsi un

esamino di coscienza, invece di cercare sempre altri su cui scaricare

la colpa.

Cosa c´è di diverso rispetto allo scorso anno?

La quadra dell´anno scorso era più forte ed è stata più fortunata non

avendo avuto nemmeno un infortunio. Quest´anno ci sta andando un po´

peggio perché si sono fatti male i due giocatori più importanti: con

Capin in campo, domenica sarebbe andata in un altro modo.

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