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Perlustrazioni biancorosse


Lucaweb

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di G.C.P.

Chiamale, se vuoi, perlustrazioni biancorosse. Prima a Roma, poi a Bologna: il presidente e i suoi uomini stanno esplorando più frontiere nel dare vita al nuovo corso. Il Palazzo romano val bene una disponibilità, d’un grande club come Varese, in tema di wild card, al fine di riammissioni eccellenti nella massima serie, propugnate dal presidente del Coni ma la cui praticabilità sarà tutta da definire in futuro. A Roma abita Valerio Bianchini cui Claudio Maria Castiglioni e Cecco Vescovi hanno fatto visita: il tecnico collaborerà con il club biancorosso nella capitale, viste le sue credenziali presso il Coni e negli atenei romani, quindi egli rappresenterà il presidente sul versante sportivo politico quando ve ne sarà l’occasione. Ferraiuolo ha cominciato a muoversi ieri, in spedizione a Bologna, con Vescovi: se qui ha sede la Lega Basket si potrebbero fare illazioni su questioni amministrative e burocratiche ma pure su sondaggi di ripescaggio. Il presidente dà un’altra versione della realtà, dovendogli credere, per visite a largo raggio, con società e personaggi vari e ad aziende come sponsor tecnici, visto che è finito il rapporto con la Nike, rappresentata dal tradatese Cristiano Carugati.

La proprietà, nel frattempo, aspetta quei soci potenziali che il sindaco ha proposto avallandone una possibile partecipazione al fianco dei Castiglioni i quali, com’è noto, hanno proclamato ufficialmente la loro apertura, da concretizzare in un confronto con cifre alla mano, soldi veri e posizioni da coprire nel consiglio d’amministrazione, soprattutto con quali responsabilità e poteri. Saranno poi i Castiglioni a decidere, augurandosi sin d’ora una fattibile e proficua cooperazione, lunedì dovremmo sapere di più dei personaggi in questione, della loro potenziale capacità contributiva e delle loro richieste in cambio della propria partecipazione. La famiglia Castiglioni resta la base ma anche la cuspide della piramide biancorossa, se essa potrà rafforzarsi nel tempo, e non dall alba al tramonto, per dire di un momento di grande suggestione emotiva, dopo una retrocessione, che non c’entra affatto con i quattrini, provocata solo e semplicemente da scelte sbagliate, lo sapremo presto, non senza speranze. Dunque, ben vengano buone mani che aiutino, anche con contributi di idee, purché dimostrino competenza e realismo, visti i precedenti, pure di soggetti nati e cresciuti nella pallacanestro.

Il presidente è apertissimo e fiducioso: Varese è una piazza speciale per una LegAdue e ovviamente in serie A che non ha perso del tutto di vista, almeno sul piano teorico, anche se v’è da dire che quei club in crisi troveranno, poi e verosimilmente, le risorse giuste per evitare un crac, beneficate ogni volta da fior di elargizioni finanziarie di Regione, Provincia e Comune, il che fa capire una grande differenza fra queste e quelle latitudini: qui, poco ci manca, si paga per poter giocare al palasport.

Castiglioni affronta anche la questione dell’allenatore: «Varese resta una piazza ambita ma anche difficile, adesso poi significa LegAdue, quindi un allenatore di nome tiene al caso nostro ma, anche e soprattutto, al massimo campionato, se può appendervi il cappello... Ramagli, evidentemente, sta guadagnando del tempo ma potremmo non averlo più noi nei suoi confronti, tant’è che ci stiamo orientando in alcune direzioni».

Innanzitutto può essere lo stesso progetto di Varese, lungo tre anni e senza alcuna intenzione di fare muffa in LegAdue, ad essere appetibile. Un allenatore che verrebbe, per esempio, è il milanese Fabrizio Frates il quale, se non centrasse la promozione a Caserta, potrebbe essere cacciato e, qualora la conquistasse, se ne andrebbe lui.

«Frates è uno di quel giro che stiamo sondando», osserva Castiglioni che non vuole troppo esporsi su un argomento che già sembra aver dato qualche cruccio di troppo.

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