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di Massimo Turconi

La partita persa a Casale gli ha lasciato in bocca l’amaro gusto del rammarico e in testa la sgradevole idea dell’incompiuta, dell’occasione persa. Stefano Pillastrini, il giorno dopo la seconda sconfitta stagionale subita dalla sua squadra, cerca di riallineare queste sensazioni e soprattutto prova a rimettere in ordine i tasselli di una gara-puzzle: a tratti confusa, qualche volta caotica, ma sempre interessante e ricca di spunti.

«Una partita durante la quale, per colpa di un secondo quarto assolutamente disgraziato, siamo sprofondati ma anche – dice Pillastrini -, con grande carattere siamo riusciti a rialzarci in piedi innescando una brillantissima reazione. Il nostro match è stato pesantemente condizionato dal nostro cattivo atteggiamento difensivo del secondo quarto. Nel periodo incriminato abbiamo sofferto oltre ogni misura le loro giocate sul pick and roll perché non siamo stati capaci di difendere né passando forte con gli esterni, né proteggendo l’area coi lunghi. I 25 punti subiti, concedendo il 70% da 2 ai piemontesi subendo tanto sia dalle incursioni di Dowdell e dai loro mezzi lunghi, hanno avuto un peso determinante sull’esito della partita».

- Pesanti più delle 26 perse?

«Bhe, tra questi due dati è una bella lotta soprattutto se si considera che oltre la metà dei palloni gettati in tribuna è uscita dalle mani dei nostri due playmaker. Childress (8) e Passera (6) hanno regalato davvero troppo ma – commenta laconicamente l’allenatore biancorosso -, cosa volete, una serataccia può capitare a tutti. Tuttavia, per spiegare compiutamente il totale delle palle perse bisogna anche onestamente tirare in ballo le nostra cattive esecuzioni in attacco. Là davanti, in troppe circostanze, anziché passarci la palla, aprire gli spazi e trovare sbocchi grazie a un maggior movimento, ci siamo incaponiti nel cercare improbabili spiragli in un’area affollata».

- Avanti coi numeri: Varese vince la lotta totale a rimbalzo (41 a 36) ma tutta questa supremazia non si è proprio vista, anzi…

«Un’impressione che mi tocca confermare perché Casale, nel secondo tempo, si è buttata con foga a rimbalzo e in tante azioni ha potuto giocare due, a volte addirittura 3 extra possessi. Undici rimbalzi offensivi per loro e solo tre per noi hanno permesso alla Fastweb di restare agganciata alla partita anche quando, contro la nostra zona, ha mostrato grandissima fatica nel muovere palla e trovare soluzioni».

- La zona, pur con queste “defaillances” nella copertura a rimbalzo, ancora una volta ha funzionato. E’ pentito di non averla ordinata prima?

«Nessun pentimento anche perché, nel primo tempo, i piemontesi mi erano sembrati abbastanza in palla e sfidarli nel tiro dall’arco avrebbe rappresentato un azzardo. Del resto, nessuno di noi avrebbe immaginato una coppia Pieric-Dowdell capace solo di 3/15 dalla linea dei 3 punti».

- Altra impressione: Childress ha guardato poco il canestro…

«Non la penso in questo modo o meglio, specifico, non credo che Randy abbia rinunciato a possibili tiri. Credo piuttosto che la difesa di Casale, che ha impostato la partita sulla ferrea marcatura dei nostri piccoli, gli abbia lasciato pochissima libertà d’azione. Loro, cambiavano sempre forte e aggressivi sui nostri giochi a due e noi non abbiamo avuto la lucidità sufficiente per costruire altre situazioni».

- In definitiva?

«La nostra nel complesso è stata una partita discreta nella quale gli episodi, sempre premianti in occasioni precedenti, ci hanno detto male. Inoltre abbiamo pagato a carissimo prezzo il metro arbitrale non esattamente coerente, le condizioni fisiche incerte di alcuni giocatori e, più di tutto, l’uscita di scena di Nikagbatse che, per la prima volta in stagione (12 punti, 8 rimbalzi ndr), stava giostrando ai livelli che gli conosco. La sua defezione e il suo atletismo, specialmente contro i quintetti infarciti di americani della Fastweb, ci sono mancati tantissimo».

- E, purtroppo, mancheranno anche contro Reggio Emilia.

«E’ vero, Nika ha accusato un problema muscolare alla coscia che potrebbe tenerlo lontano dal match coi reggiani. Quindi ci attende un’altra gara da emergenza piena contro una delle squadre più importanti del campionato. So che dalle parti di Reggio Emilia si sta pompando l’evento e si considera la gara di Varese come l’ultimo possibile approdo per rientrare nella zona di vertice e puntare alla promozione diretta. Pertanto mi aspetto una formazione reggiana caricatissima e con le motivazioni tipiche di chi si sente all’ultima spiaggia. Tecnicamente affronteremo una squadra che vorrà lavorare al massimo sul controllo del ritmo e dei possessi con tanti buoni giocatori guidati ad un super come Alvin Young e un astro nascente come Niccolò Melli. Insomma, un’altra gara durissima nelle pieghe di un campionato che settimana dopo settimana alza il suo livello, ma noi curate e ferite e acciacchi, pensiamo, anzi, dobbiamo essere pronti. Per forza».

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