Lucaweb Posted March 25, 2009 Posted March 25, 2009 di Massimo Turconi Il vero “problema” di Niccolò Martinoni, giovane stellina in forza alla Cimberio Varese, non è mica infilare 27 punti a Pistoia, tirare da 3 punti contro lo svagatissimo Tyler o ricamare canestri di piede perno contro Bryan. Anche in questi giorni, buoni per celebrare i primi record – 27 punti, appunto e un oceanico 38 di valutazione -, della sua ancora giovane, e probabilmente, brillantissima carriera, il problema di Nick è quello della patente. La conquista del maledetto-benedetto tesserino di plastica oscura i pensieri di Niccolò il quale, impacciato e timido, davanti ai taccuini, sfoggia autoironia e dice: «Dopo essere stato bocciato una volta all’esame di teoria, e aver subito, per almeno due mesi, gli sfottò di tutta Varese, nei giorni scorsi sono finalmente riuscito a superare questo scoglio ed ora – annuncia un po’ più sereno Martinoni -, mi sto preparando ad affrontare l’esame di guida. Spero che questa storia finisca in fretta perché non sopporto più di dover chiedere passaggi ai compagni o, peggio, farmi scarrozzare avanti e indietro dai miei genitori». - Meglio affrontare una coppia di lunghi stranieri o i quiz ministeriali? «Tutta la vita scelgo la prima ipotesi – osserva convinto Niccolò -. In quel caso, se non altro, ho la speranza di potermela giocare alla pari. Tuttavia, battute a parte, devo dire che il livello di fiducia, dopo la bella partita giocata contro Pistoia, è cresciuto di un altro centimetro, ma, tranquilli, continuerò a volare basso perché, per arrivare in cima, ce ne vuole». - La sensazione, però, visti i continui miglioramenti è che Dickens possa pensare con calma al suo rientro. «Io invece penso che uno come Kaniel sia sempre meglio averlo in squadra e vederlo sul parquet pronto a giocare. La Cimberio non può rinunciare a cuor leggero alle sue qualità fisico-tecniche e neppure all’atletismo che il nostro americano è in grado di sviluppare. Fatta questa premessa, sono contento d’aver dato un buon contributo, utile per conquistare una vittoria tranquilla e mai in discussione ma da qui a pensare che Varese possa mettersi completamente nelle mani dei giovani ce ne corre. Poi, non sarebbe nemmeno giusto, questa squadra è stata pensata e costruita con una solida base di giocatori esperti e un gruppo di giovani che deve solo pensare a crescere alla loro ombra. Per ora, pur tra alti e bassi fisiologici, mi sembra che il progetto stia funzionando perché, oltre al sottoscritto, anche Antonelli ha conquistato spazio, credibilità e fiducia, sentendosi sempre più sicuro ogni volta che scende in campo. Lo stesso dicasi per Genovese che, comunque, continua ad allenarsi bene per essere sempre a disposizione». - Intanto Martinoni, un passo alla volta, macina record... «I record sono fatti per batterli ed io mi auguro che questa “escalation” personale non finisca mai ma sono anche consapevole che l’aspetto caratterizzante della mia stagione non è quello di inseguire numeri e statistiche ma diventare un giocatore sempre più incisivo e determinante, anche in gare con pochi minuti a disposizione. Quello è il traguardo che, per me e tutti gli altri ragazzi della panchina, rappresenta il vero salto di qualità». - Un obiettivo che fuori casa è spesso saltato. «Il rendimento lontano da Masnago nelle ultime settimane è stato davvero deficitario e noi sappiamo benissimo che il campionato, in particolare questo, straordinariamente equilibrato, si vincerà in trasferta. Per questa ragione, a Rimini, vogliamo riprendere un discorso che, dopo il raid di Pavia, si è interrotto». - Già, a Pavia, sede del primo record di Martinoni.
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