Lucaweb Posted April 11, 2009 Share Posted April 11, 2009 di Giuseppe Sciascia BASKET PIACENZA - Questa è una maglia azzurra che conta per Niccolò Martinoni, gli dona pure e sicuramente se la merita come giovane emergente nel poco mosso panorama italiano. Il lungo varesino è tra le "vedettes" di questa "due giorni" di Piacenza che ha segnato il suo esordio con la maglia dell'Italia "dei grandi" dopo tante presenze azzurre a livello giovanile negli anni passati. «E’ pur sempre un raduno all’insegna dei giovani, cioè sperimentale, ma far parte della Nazionale maggiore mi mette un’emozione in più. Due giorni di allenamenti con Carlo Recalcati non sono da tutti e per tutti, traendo stimoli nuovi per lavorare sempre al 100 per cento. Il programma doveva essere abbastanza "soft", in verità tutti noi ragazzi abbiamo messo in campo una gran voglia di farci notare dandoci parecchio da fare. Per me è stato un motivo in più d’orgoglio per essere stato il più giovane del gruppo a fianco di tanti elementi esperti i quali fanno già la differenza nei rispettivi campionati, spero che sia soltanto l'inizio di un rapporto che duri nel tempo, al di là degli impegni con gli Europei Under 20 della prossima estate. Anche se è presto per sognare in grande, esperienze come quella di Piacenza fanno solo piacere e servono per crescere». E le attenzioni della "miriade" di ragazzini di Piacenza - con un vero e proprio "assalto" dei piccoli cacciatori di autografi - consacrano lo "status" da giocatore vero, ormai acquisito da Martinoni, grazie al "trampolino di lancio" della Cimberio nel suo primo anno di protagonista a livello senior... «E’ tutto vero e sono contento abbastanza del mio rendimento nell'ultimo periodo, anche se gran parte del merito della mia produzione offensiva va attribuito ai compagni che mi mettono sempre nelle condizioni migliori per segnare. Se mi sento già un giocatore di serie A? Per il momento ho fatto cose buone in LegAdue, anche se ancora non ho raggiunto nulla di definitivo, anzi c'è ancora tanta strada da fare. Certo, mi piacerebbe mettermi alla prova anche al piano di sopra, il sogno sarebbe quello di farlo con Varese. Se verrà l'occasione, sarò contento di giocarmi le mie carte, al momento però bado solo alla stagione in corso, da chiudere nel modo migliore per la squadra più che per il sottoscritto». Il suo prestito a Varese riguarda due stagioni ma in caso di promozione con Varese avversaria della Benetton si dovrà riparlarne. Nel frattempo è certa la sua esplosione - Martinoni è top-scorer biancorosso in tre delle ultime 4 partite - quale "picco" di un esperimento-giovani voluto dalla società sin dalla scorsa estate e rivelatosi felice. «Sin dall'inizio della stagione ero convinto che la lunghezza della panchina sarebbe stata un'arma importante in mani biancorosse e sulla quale fare affidamento lungo il cammino. Nelle ultime settimane, complici gli infortuni degli americani e l'assenza di Passera, c'è stato più spazio per noi, a partire innanzitutto da Gergati, quindi da me ma senza trascurare Antonelli e Genovese. In questo momento di difficoltà abbiamo dimostrato di poter reggere il passo a livello tecnico ma, soprattutto, caratteriale: sono convinto che il pubblico di Masnago abbia apprezzato il fatto di vedere in campo varesini veri che lottano. Scendendo in campo con la maglia della nostra città o della società che ci ha dato fiducia, tutti noi abbiamo gettato nella mischia energie e motivazioni supplementari». Adesso Martinoni guarda avanti verso la volata finale, nella quale Varese parte con un piccolo ma significativo vantaggio ma anche con la necessità di sfatare il tabù esterno per mantenere fino in fondo il comando della classifica... «La solidità del nostro rendimento casalingo è un dato acquisito sul quale contare per la promozione diretta, dovendo sempre guardarci alle spalle visto che la classifica è cortissima, ragion per la quale, se vogliamo il primo posto, dobbiamo a tutti costi tornare a vincere in trasferta. Ci è d’obbligo invertire il trend negativo e senza guardare in faccia nessuno. A prescindere da chi affronteremo nelle ultime nove giornate, dovremo scendere in campo senza timori e con la giusta mentalità per imporre le nostre qualità su qualsiasi campo. Già la gara di domenica a Jesi è da vincere, sia pure contro un'avversaria molto competitiva, soprattutto in attacco dopo il rientro di Maestranzi. Una cosa è certa, prepareremo la partita con grande attenzione per un colpaccio che ci farebbe guardare il resto del campionato con altri occhi...». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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