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Reynolds: «Play o guardia, eccomi Varese»


Lucaweb

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di Giuseppe Sciascia

Sorriso aperto, massima disponibilità con staff tecnico, compagni e stampa, tanta voglia di tornare a sudare in palestra dopo qualche settimana di inattività forzata successiva all’addio prematuro a Napoli. Nonostante la stanchezza accumulata nel viaggio a tappe forzate (dalla nativa Roanoke, in Virginia, a Washington in auto facendo tappa in ambasciata per ritirare il visto, poi la trasvolata atlantica - con scalo a Parigi - fino a Malpensa), J.R. Reynolds si è subito calato con entusiasmo nella sua nuova avventura varesina: «I’m excited» - "sono eccitato" - ripete infatti a cadenza regolare nella sua prima intervista da giocatore della Cimberio.

«La giornata è stata lunghissima, ma mi sono rimesso subito volentieri canottiera e pantaloncini con l’entusiasmo di chi sa di giocarsi una bella occasione. Per me è la prima opportunità di militare in un campionato competitivo come la massima divisione italiana: mi sono misurato con la LegAdue e non vedo l’ora di mettermi alla prova ad un livello più alto».

Reynolds fa subito chiarezza sulle sue qualità tecniche, autodefinendosi "combo guard", etichetta cara agli americani per chi sta a metà tra playmaker e guardia.

Viste le defezioni di Childress e Passera (assenti ieri alla prima seduta biancorossa di JR) la sensazione è che domani a Treviso gli capiterà spesso di avere la palla in mano, avendo svolto interamente l’allenamento in cabina di regia... «La prima impressione sulla squadra è positiva, mi sembra un ottimo gruppo con tanti giocatori di buona qualità. So che ci sono stati degli infortuni nelle settimane scorse ma quando saremo al completo credo che potremo fare bene. Il mio ruolo in campo? Playmaker o guardia non fa differenza, nelle mie esperienze passate mi sono adeguato alle necessità della squadra, dunque sono in grado di segnare ma anche di coinvolgere i compagni. E poi sono ansioso di giocare a fianco di un veterano come Childress (già suo avversario due anni fa ai tempi della militanza in LegAdue a Soresina - NdR)».

L’opportunità di misurarsi con la serie A italiana - dopo l’esordio professionistico a Soresina e il titolo francese vinto lo scorso anno a Villeurbanne - dà grandi stimoli a Reynolds, che considera Varese come un potenziale trampolino di lancio.

«Conosco la grande tradizione della società e so che negli anni ’70 era ai vertici d’Europa, questa per me è una grande occasione e voglio cercare di sfruttarla al meglio per mettermi in luce. Al di là delle qualità tecniche, ho sempre giocato in programmi vincenti e credo di avere le doti per trascinare in alto le squadre nelle cui file sono chiamato a militare. Spero di poterlo fare anche con la Cimberio: sono ancora nella fase iniziale della mia carriera professionistica e la lega italiana è un’eccellente vetrina. Però, al momento, penso solo a Varese ed a fare il massimo per questa società che mi ha offerto l’opportunità di tornare in campo nel ruolo che mi è più congeniale».

Reynolds esprime comunque sensazioni positive circa il suo stato di forma (l’atleta del 1984 si è allenato per tre settimane a Lugano dopo l’addio a Napoli) e ribadisce la sua voglia di mettersi subito alla prova a partire dal match di domani a Treviso.

«Le condizioni di forma sono buone, penso che potranno bastare pochi giorni per essere al massimo. Certo, mi manca il ritmo della partita ma anche in questo caso è questione di abitudine; d’altra parte, domani si gioca e dunque dovrò essere pronto per necessità...».

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