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Zero punti con lode


Lucaweb

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di GIANCARLO PIGIONATTI

Bisogna essere uomini di fede per credere. Sicuramente lo sono, per la loro squadra, Castiglioni e Ferraiuolo i quali, su queste colonne, avevano pronosticato a Siena un passivo tra i 10 e i 15 punti. Se avessero giocato una cifra su questo handicap, presidente e direttore sportivo avrebbero intascato un bel malloppo, visto che Siena, soprattutto in casa, sa fare scempio della resistenza avversaria grazie a una totalità di valori che, sempre e alla distanza, emerge vistosamente. Varese s’è arresa ma onorevolmente dopo aver gettato sabbia nel motore senese e martellato dall’arco gli uomini di Pianigiani, non senza continui mormorii di stupore tra i tifosi della Montepaschi, abituati a godersi vittorie già in tasca. Stavolta in tanti, compreso il corrispondente radiofonico di "Tutto Basket", si sono dovuti strofinare gli occhi per incredulità di fronte a una sfidante spavalda, aggressiva e scoppiettante dalla fatidica linea dei tre punti. Dodici centri su ventidue tentativi potevano sembrare una media da "vasca da bagno" al posto di un canestro, eppure questa Cimberio, a ben pensarci, possiede un campionario di uomini e di colpi dalla lunga distanza, come forse nessun altra squadra ne è capace, sedere a parte.

Capiteranno anche giornate storte ma, adesso che Tusek (nella foto) ha tolto un po’ di polvere dalla sua cerbottana, il potenziale biancorosso si presume più che rispettabile, anzi più temibile. Prendiamo Thomas, Morandais, Martinoni, lo stesso Galanda, assente a Siena, giust’appunto Tusek, aspettando Reynolds che vanta percentuali del 40%, ancorché indietro di condizione, e avremo un’artiglieria spianata... Peraltro Childress, Cotani e Gergati, a volte, ci azzeccano pure. Nessuno di loro è uno specialista, cioè il classico tiratore, anzi un po’ tutti risultano inquadrabili da una dettatura di gioco che, voluta da Pillastrini, tende a combinazioni d’area in aggressione al canestro avversario, basti pensare alle incursioni di Thomas o agli avvicinamenti "comandati" di Tusek, Galanda e Martinoni. Eppure i tentativi dall’arco, in casa biancorossa, non sono "roba da disperati" ma diventano "scelte scientifiche" d’un collettivo dalle soluzioni variabili. Già, mancherebbe un bel pivot in scorta perché Varese abbia completezza ma fin qui ci si può accontentare.

L’esibizione lodevole degli uomini di Pillastrini a Siena evidenzia la diversità di questa squadra rispetto ad altre di passate edizioni nelle quali, non trovando vie fluide di gioco, ci si esercitava in un tiro al bersaglio senza "bamboline in palio", cioè fine a se stesso e dannoso. Questi signori, invece, hanno colpi in canna, in più lottano di squadra. Ancora una volta merita una citazione speciale Tusek le cui motivazioni, d’un contratto garantito sino a fine stagione da intascare dai primi di gennaio (alla scadenza di quello a gettone), ne hanno accentuato il rendimento, vivendo lo sloveno, almeno sin qui, da quando è a Varese, in una "full immersion" cestistica. Ora lo sloveno, che è deciso a fare l’allenatore, ma il più tardi possibile, se reggerà al campo, può star tranquillo: Varese onorerà il contratto più lungo e già sottoscritto.

Ultima riflessione: all’indomani della gara di Siena ritroviamo una Cimberio con zero punti in più ma con lode perché, nello sport, si può essere soddisfatti perdendo e arrabbiati vincendo. Ovviamente non potrà tornare da Napoli a mani vuote.

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