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Qualche giorno dovremo raccontare ad Adrian Banks chi è Lorenzo Cherubini, ex Jovanotti, collega rapper della guardia americana della Cimberio. Dovremo raccontargli dell'identica filosofia di vita che condivide col noto cantante italiano e dello sforzo quotidiano, da parte di entrambi, nel dipingere la vita con una mano di ottimismo. Anche quando, sportivamente parlando, Banks produce uno dei più classici sforzi perdenti: 28 punti, tutti peraltro di eccellente fattura, infilati nel paniere del Banco Sardegna cancellati, spazzati via da un pesante tonfo casalingo. Anche quando, come accade in questi giorni, la squadra biancorossa è sballottata da vicende sgradevoli: vedi allontanamento di coach Fabrizio Frates: «Avrei barattato più che volentieri il mio bottino con i due punti in classifica perchè il basket spiega Adrian -, tra gli sport di squadra oltre ad essere il più bello è l'unico in grado di miscelare, esaltandole, prestazioni individuali e giocate collettive. Per questo motivo, a conti fatti, i miei 28 punti rappresentano solo statistiche». [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

Vittoria impossibile perchè, perdoni, a tratti la differenza tra voi e Sassari è sembrata davvero enorme. 
«Riconosco che i sardi hanno disputato una grande gara, senza sbagliare praticamente mai e mandando in archivio una prestazione di tiro che, finora, non avevo mai visto. Però, pur ammettendo che il Banco ha giocato molto meglio, bisogna anche sottolineare che noi abbiamo sbagliato diverse cose. Prima di tutto abbiamo accettato e subito il loro ritmo partita. In seconda battuta abbiamo difeso in modo troppo morbido e, infine, in alcuni frangenti, abbiamo commesso errori banali che, di fatto, hanno consentito a Sassari di scappare via. Insomma: tutto molto lontano e diverso dalla partita perfetta che sarebbe stata necessaria per giocarsela alla pari con la squadra più in forma del campionato». 
- Già: il campionato. Dia un'occhiata alla classifica e ci parli delle prospettive future.
«Essendo ottimista di natura mi piace mettere in risalto solo gli aspetti positivi e, allora, dico che Varese deve per forza guardare avanti e ragionare in ottica-playoff. In questo momento, dato per scontato che quota 24 è irraggiungibile, ci sono sette squadre in lotta per i due posti che rimangono e con due di queste Reggio Emilia e Venezia abbiamo un prezioso 2-0 negli scontri diretti. In poche parole: nulla è compromesso, crederci è doveroso e realistico». 
- Intanto, però, ambiente inespressivo e classifica insufficiente hanno portato al licenziamento di coach Frates: quale il suo pensiero e, da qui in avanti, cosa cambierà? 
«Non ho mai avuto problemi con Frates e, personalmente, sono rimasto colpito dalla decisione presa dal club. Tuttavia, al momento, è difficile dire cosa potrà cambiare. Di sicuro una parte importante della responsabilità vira sulle nostre spalle ed ora dirigenti e tifosi si aspettano da noi un deciso cambio di passo. Dovremo alzare il livello di coesione e lavorare, tutti insieme, per dare una mano a coach Stefano Bizzozi che conosco già dallo scorso anno e reputo un'ottima persona oltre che un buon amico». 
- Alle porte c'è la gara di Brindisi, contro un altro squadrone.
«Loro sono forti ed attrezzati, ma oggi Varese deve pensare solo a se stessa e interpretare le prossime dieci gare come finali secche». 
- Brindisi, per lei, ottobre 2012, dolci ricordi... 
«Dopo il match con l'Enel (27 punti in 41 minuti) i tifosi pugliesi parlavano di Incubo-Banks, ma domenica per vincere conclude Adrian -, servirà Incubo-Varese».
Massimo Turconi[/size][/font][/color]
 


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