
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Dusan Sakota (foto Blitz), occhi velati di lacrime e rabbia, manda giù chili di frustrazione. Roba che ti rimane nell'esofago. Come mangiare uno straccio. Il giocatore serbo, uno dei pochi ad essersi salvati dal naufragio di domenica contro l'Enel Brindisi, all'indomani della disastrosa prestazione offerta contro il team pugliese sceglie di navigare controcorrente e allontana con fastidio le critiche. Soprattutto quelle che fanno riferimento all'atteggiamento mostrato dalla squadra.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Critiche, peraltro, sono arrivate da tutti: dal g.m. Cecco Vescovi al coach Fabrizio Frates che ha chiesto addirittura scusa; a tutto il popolo biancorosso che deluso e scosso da un certo punto in avanti ha smesso di tifare.
«A mio avviso non si tratta di un problema di grinta o, come hanno urlato domenica i tifosi di tirar fuori gli attributi.... Quelli - sottolinea con forza Sakota nella sua accorata difesa d'ufficio - li abbiamo sempre messi in mostra, magari non per tutti i quaranta minuti, talvolta non tutti insieme, ma ci sono sempre stati. In questo gruppo di giocatori nessuno si tira indietro, tutti lavorano duramente in settimana e al momento di scendere in campo non ho mai visto sguardi svagati o superficiali. Insomma, dal mio punto di vista tirare in ballo comportamenti superficiali, mentalità e motivazioni è fuorviante e certamente, in questo momento, non ci aiuta a superare il guado».
Quindi, qual è la sua versione cestisticamente modificata di Varese, abbiamo un problema...? «Oggi abbiamo un solo, grande e per ora irrisolto, problema: la difesa sul pick and roll o gioco a due che dir si voglia - risponde in tono tra il contrariato e l'amareggiato Sakota -. Pertanto, il vero rebus da risolvere riguarda una situazione di gioco che, a conti fatti, proprio perchè giocata decine e decine di volte in una partita, finisce col diventare determinante. Anche sotto il profilo psicologico. Contro Brindisi, che pure - bisogna riconoscerlo - ha giocato bene, nessuno di noi è partito con gli occhi spenti, ma aver beccato 25 punti filati sotto il ferro o da aperture perimetrali dopo situazioni di pick and roll avrebbe smontato caratterialmente chiunque. In particolare dopo che le stesse cose si erano già viste in Eurocup contro Ulm, con Plaisted spesso al ferro, e in campionato contro Sassari, con Caleb Green che gran parte dei suoi 45 punti li ha infilati dopo i giochi a due».
A questo punto, liberi o meno di sposare questa chiave di lettura è lecito chiedere a Dule come affrontare il nocciolo della questione: «Ognuno deve fare la sua parte e, per quel che attiene noi giocatori, la consegna è chiara: lavorare ancora più forte, ancora più duro, con il massimo della concentrazione per aiutarsi l'un l'altro. Tutto ciò perchè questa squadra, che è molto diversa da quella atletica e reattiva vista nell'annata passata, ha bisogno di muoversi assieme al 100 per cento per far scattare i meccanismi difensivi nei tempi e nei modi corretti. Basta che solo uno di noi si muova fuori sincronia per raccogliere purtroppo la palla in fondo alla retina».
Non sembra esattamente un bel quadro prognostico... «Capisco, però è quel che ci aspetta, ma che abbiamo già prodotto in occasione delle gare vinte contro Reggio Emilia, Venezia ed Avellino. Quindi, in vista della palestra contro Lubiana (stasera al PalaWhirlpool - ndr), cerchiamo di raccogliere fiducia e spirito di squadra per tornare a vincere e prepararci al meglio per la trasferta in casa di Montegranaro: il nostro campionato - conclude il lungo di Belgrado - ripartirà da lì».
Massimo Turconi[/size][/font][/color]
Recommended Comments
There are no comments to display.
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now