
[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Siete pronti a trasformare Masnago nell'Eden Park di Auckland, Nuova Zelanda? Siete pronti ad accogliere squadre e tifosi avversari cantando a squarciagola la nostra “Haka”, ovvero quello che tra un paio di giorni sarà l'inno ufficiale della Pallacanestro Varese? A un club prestigioso come quello varesino mancava l'inno ma adesso c'è e il merito è da ascrivere alla forza propositiva e organizzativa di Fabrizio Caso (foto Blitz 1) e alla straordinaria creatività di Flavio Premoli (foto Blitz 2). Tra le righe e gli spazi del pentagramma è nato infatti uno dei sogni più belli di Fabrizio Caso: «Amo in modo folle il basket e dopo aver ricoperto diversi ruoli in questo sport (tifoso, allenatore, dirigente, oggi consorziato), volevo restituire qualcosa di mio alla Pallacanestro Varese: un gesto d'affetto, un piccolo segno e mi sembrava che a questo club così ricco di gloria e storia mancasse solo l'inno. Un'idea che, però, andava messa nelle mani non solo di un musicista professionista, ma al migliore disponibile sul mercato. Oggi, orgogliosamente, posso dire: ci sono riuscito». Caso, infatti, a questo punto cala l'asso. Affida il progetto a un gigante della musica italiana: Flavio Premoli, artista varesino, noto per essere uno dei leader della PFM. «Ovviamente sono state le vie del basket, davvero infinite, che mi hanno permesso di arrivare a Flavio, marito di Rossana Gualco, sorella di Maurizio, mio fraterno amico. Così, dopo averne prima parlato con “Mau”, mi sono presentato da Flavio chiedendogli: “Ti piacerebbe scrivere l'inno della Pallacanestro Varese?”. Così, dopo un incontro con Cecco Vescovi, che ha immediatamente avallato il progetto, Flavio nel giro di poche ore aveva già elaborato la prima bozza. In seguito ho messo a disposizione di Premoli il Coro “Sine Nomine” che, diretto dal maestro Giuseppe Reggiori, si è dedicato anima e cuore allo studio e all'esecuzione di classici cori da Curva. Al termine di prove effettuate in gran segreto anche al palazzetto abbiamo quello che mi sembra un gran bel prodotto. Un inno il cui titolo, “Varese nel cuore”, spero possa presto diventare la “voce” di tutti i tifosi biancorossi». Dopo la voce dell'impresario, ecco quella di Flavio Premoli: «Questa mia prima esperienza musicale col mondo della pallacanestro è stata davvero gratificante perchè mi ha offerto la possibilità di tornare a frequentare un ambiente che per tanti anni, grazie all'amicizia con Dino Meneghin, mio compagno di scuola al “Daverio”, a un suocero-santone come Giancarlo Gualco e un cognato ex grande giocatore come Maurizio, ha rappresentato un imprescindibile elemento quotidiano. Nel testo ho voluto privilegiare la storia di Varese, un club con un meraviglioso passato, un eccellente presente e, speriamo, un brillante futuro. Nel percorso musicale, più articolato, ho preferito annusare l'atmosfera di Masnago per qualche partita cercando di trovare un “gancio” armonico che potesse essere condiviso dai ragazzi della Curva Nord, motore dell'entusiasmo che caratterizza il PalaWhirlpool. Quindi ho puntato molto sul ritmo “rockettaro” con una base che avrà trascinanti sonorità maori». Maori? «Sì, perché sarebbe bello, e gratificante, se “Varese nel cuore”, che produrremo in due versioni, una strumentale e una cantata, diventasse per tifosi e giocatori come la mitica “haka” neozelandese. Un inno da cantare, in una sorta di rito collettivo, davanti agli avversari prima del salto a due. Nei playoff ci sarà tanto basket da vivere e ora anche da cantare».[/size][/font][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Massimo Turconi[/font][/size][/size][/font][/color]
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