[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Come una dolce brezza che allevia un clima opprimente. È un po' questa l'immagine della Cimberio che regge alla stretta di mortali polemiche demolendo con autorevolezza lo sfavorevole pronostico di Reggio Emilia. È il classico successo che non t'aspetti, immaginandolo però possibile come quella scossa che offre la vita quando sembri al tappeto in un kappaò di certezze smarrite. È pur vero che se i due punti conquistati non spostano di molto la situazione (grave ma non seria, citando Flaiano), essi tuttavia servono a mantenere la squadra ai confini di terre più tenere ma, soprattutto, a riconciliare il tifoso a Frates (foto Blitz) e ai suoi uomini, finiti - dopo la sconfitta patita da Roma - sulla graticola delle critiche, persino dentro casa a rischio di un gioco al massacro che avrebbe potuto presupporre un pericoloso disfattismo. Già evitato, lì per lì, dalla saggezza istituzionale di Cecco Vescovi il quale, tenendo fuori la società da ogni energica disputa, ha fatto il pompiere e non l'incendiario (magari incompreso dai più). Al completamento dell'opera (di protezione) hanno pensato poi, in presa diretta, Frates e i suoi uomini con i fatti, in campo, contro una formazione sicuramente più accreditata in competitività alla luce di un buon momento e di una classifica decisamente migliore.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Rallegramenti di cuore, dunque, per un raggio di luce in un momento di buio, pure di fronte a certe previsioni d'un durissimo calendario. Sicuramente grande risalto lo pretende, nell'incredibile serata storta di Banks, l'efficace valenza degli uomini della panchina, ben impiegati e alternati, ad uso e consumo del collettivo, dal tecnico le cui scelte (giudicate in genere dal tifoso come cavoli a merenda, talvolta a ragione ma altre a torto, se non per partito preso) hanno inciso nell'economia della prestazione biancorossa.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]A Cesare quel che è di Cesare, ovvero a Fabrizio il quale, tanto per ricordare l'equilibrio del club, ha sempre goduto di buone spalle (protettrici) da parte della dirigenza, mai tentata dal sollevarlo pur di fronte a un popolo ululante di disapprovazione. Reggio Emilia, in verità, non era imbattibile ma il periodaccio dei nostri induceva a temere una nuova sconfitta, da serie nera, invece proprio questa mal combinata Cimberio, nel momento dell'appello più stringente, ha sfoderato l'atteggiamento più giusto, soprattutto in un crescendo tipico delle squadre che posseggono più mezzi e convinzione attraverso l'apporto di più uomini, a cominciare da Clark per finire ai due centri, più risoluti e spronati del solito.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Evidentemente questa squadra possiede delle qualità, seppur fra limiti noti e depressivi che ne hanno condizionato sistematicamente il suo rendimento sennò non si spiegherebbe, nel tempo, una posizione di classifica non proprio esaltante. Ai demeriti stavolta prevalgono nettamente i meriti, innanzitutto di Hassell, nell'occasione valente, pur da precario nell'attesa di Linton Johnson il quale dovrebbe soppiantarlo per titolarità garantendo maggior solidità difensiva grazie a una sua attitudine intimidatoria mentre, in attacco, qualche perplessità resta, quindi di Clark come realizzatore, auspicandone una certa continuità, potendo puntare Frates su De Nicolao, apprezzabile come ragioniere e assaltatore. Dunque, in sintesi, dopo un turno così confortante, va benedetta soprattutto la serenità, perché l'averla catturata in un momento di grande sfiducia nell'aria significa per allenatore e giocatori, credere di più l'uno nell'altro e per i tifosi nella propria squadra. Pur di fronte a sfide, si diceva, molto dure, a cominciare da quella fors'anche proibita con Milano.[/size][/font][/color]
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