
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Reggio Emilia fuori, Milano in casa, Venezia fuori, poi lo stop forzato guardando le prime otto della classifica giocarsi la Coppa Italia. Si riparte ad Avellino, poi match casalingo contro Sassari e trasferta a Brindisi.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Inizio davvero terribile per il girone di ritorno della Cimberio che rischia seriamente di infilare un filotto negativo in grado di inchiodarla stabilmente nella metà bassa della classifica.
Se da una parte le vittorie di fine 2013 hanno messo al sicuro Varese da qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nel discorso salvezza, il calendario durissimo che attende la truppa di Frates nei prossimi due mesi sembra ben difficile da conciliare con le velleità di rimonta in chiave playoff per provare almeno ad ottenere l'ultimo obiettivo disponibile della stagione biancorossa. La prova del campo ha ribadito che, con gli attuali limiti strutturali, la Cimberio è in grado di conquistare quelle 5-6 vittorie in grado di mantenerla stabilmente lontano dalla zona calda, ma non certo di rimontare i 4 punti di svantaggio nei confronti di Reggio Emilia e Venezia, ossia le prossime due trasferte sul cammino dei biancorossi.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Se dunque c'è la possibilità di un intervento correttivo sul mercato per puntellare un reparto pivot insufficiente in termini di atletismo e qualità, è il momento di rompere gli indugi anche a costo di compiere qualche azzardo in termini di scelte tecniche. I vincoli di bilancio che limitano il margine di manovra sul mercato di riparazione sono un limite oggettivo di cui tener conto, ma un girone di ritorno senza stimoli di classifica né obiettivi aumenterebbe ulteriormente la depressione di una piazza che ha vissuto malissimo il ritorno nella metà bassa della classifica dopo l'inebriante annata 2012/2013. Anche se la situazione è critica, la società deve cercare in tutti i modi possibili di provare a raddrizzare una stagione nata male. E allo stesso modo c'è bisogno di fare tesoro degli errori commessi per programmare il futuro, separando la quotidianità del campionato che avanza dalle strategie per guardare avanti.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]La dirigenza riuscì nell'intento due anni fa quando, pur mantenendo lo sguardo sul presente con l'aggiunta di Goss per i playoff 2012/2013, lavorò già da marzo sulla pista Vitucci scegliendo un allenatore funzionale alla scelta filosofica di puntare su un gioco più attraente per i tifosi.
La stessa cosa non è accaduta lo scorso anno quando, concentrandosi troppo sulla corsa al vertice della classifica, si è distolta l'attenzione da un aspetto determinante come la raccolta risorse. E per la prima volta in sei anni Cecco Vescovi ha scelto un allenatore senza poi cucirgli sulla pelle la squadra adatta alle sue caratteristiche, così come invece era accaduto nelle stagioni precedenti con le gestioni Pillastrini, Recalcati e Vitucci.[/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Ora la Cimberio deve ragionare sull'oggi, cercando di individuare in fretta un rinforzo interno per provare a far quadrare i conti sotto i tabelloni. Ma anche, e forse soprattutto, sul domani: cercando nuove strade per consolidare le risorse ed aumentare i ricavi. Di sicuro, però, accettare con rassegnazione l'attuale situazione di classifica trasmette una sensazione d'impotenza che rischia di azzerare l'entusiasmo di tifosi ed investitori. E questa Varese non può permetterselo, perché il rischio è quello di generare un circolo vizioso modello Pesaro, passata in due anni dalla semifinale all'ultimo posto.
Giuseppe Sciascia
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