[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Alberto Castelli sottoscrive l'appello all'unità di intenti lanciato su queste colonne da Stefano Coppa. Il presidente di Varese nel Cuore, ossia il gruppo dei 49 proprietari che possiedono la Pallacanestro Varese, ribadisce la sua fiducia nei confronti dell'attuale dirigenza di piazza Monte Grappa. [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
«Da tifoso capisco l'insoddisfazione dell'ambiente, ma condivido pienamente l'appello di Coppa sulla necessità di fare quadrato e creare un clima di serenità attorno alla squadra. Non vedo alcuna necessità di dimissioni da parte sua oppure di Vescovi e Giofrè: il presidente dedica quasi interamente il suo tempo al club e ne ricava solo dei gran mal di pancia e, come gli ho confermato in più occasioni, gode della mia più totale stima. Allo stesso modo non condivido la richiesta di farsi da parte nei confronti dell'area tecnica, e molti presenti a Masnago domenica erano altrettanto contrari. Logico non essere contenti dei risultati attuali, ma angoscia e paure fanno solo male».
La classifica deficitaria dell'Openjobmetis non blocca comunque il lavoro capillare di Castelli (foto Blitz in alto) e del suo CdA alla ricerca di nuovi soci: «L'impegno a coinvolgere nuove aziende c'è a prescindere dai risultati: abbiamo già risposte affermative che annunceremo a breve, a conferma che la passione conta più della situazione contingente. Ovvio che una classifica migliore sarebbe corroborante per tutti, ma per il lavoro che stiamo svolgendo la base societaria consortile non è legata strettamente alle vittorie sul campo».
Dunque ci sono new-entries in vista dell'assemblea dei soci del prossimo mese, con l'obiettivo di rendere più forte il consorzio: «Una base societaria più ampia e di conseguenza più forte è basilare per garantire una programmazione nel tempo che aiuti ad ottenere risultati migliori; inoltre più persone ci sono e più è facile che si sviluppino nuove idee utili. Aumentare il numero dei soci è l'obiettivo prioritario per far crescere la società, alla quale siamo sempre vicini garantendo totale sostegno e fiducia. Proprio in questi giorni sto sentendo tutti i consorziati per far tesoro di tutte le loro esperienze ed in occasione dell'assemblea del 19 marzo mettere sul tavolo tutto quello che abbiamo recepito per provare a crescere».
E Castelli confida che la pausa possa restituire l'asse portante Kangur-Diawara a pieno regime, invertendo un trend casalingo decisamente negativo e legato a filo doppio alla spirale negativa a livello mentale: «Il disfattismo nuoce a tutti, la ricetta è solo quella di affidarci al lavoro e cercare di porre rimedio agli errori. La squadra delle prime 4 giornate sembrava in grado di fare molto bene, poi qualcosa è cambiato e di certo hanno pesato tantissimo gli infortuni. Ora è basilare recuperare Kangur e Diawara, i cardini del sistema sia sul piano tecnico che mentale. Ci sono problemi evidenti sul piano mentale, il rendimento casalingo è sintomatico della tensione che attanaglia la squadra: questa situazione ribalta paradossalmente il vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico. Anche se Varese dimostra di essere comunque una grande piazza portando stabilmente oltre 4mila spettatori a Masnago a dispetto di una classifica deficitaria».
Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
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