[color=#000000]Bandiere e attaccamento alla maglia? Concetti assolutamente desueti per il basket professionistico del terzo millennio. Il caso Stipcevic è emblematico sui legami tra società e giocatori dopo la sparizione del vincolo sportivo (il vecchio “cartellino”) sostituito dal contratto con mille clausole e il sistema degli agenti.[/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Sia chiaro che la scelta del play croato di lasciare Varese per sposare la causa di Milano, con la vetrina di Eurolega e la prospettiva di puntare al titolo italiano, è assolutamente legittima e inappuntabile dal punto di vista professionale. Anche se tale concetto non sarà facile da digerire per i molti tifosi biancorossi legati al regista del 1986 per il suo modo “generoso” di stare in campo e per i suoi atteggiamenti da capopopolo battendosi il pugno sul cuore (foto Blitz). [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Pose analoghe a quelle di Yakhouba Diawara, altro idolo del pubblico del PalaWhirlpool visto spesso sotto la Curva Nord, che al momento di decidere la sua destinazione per il 2012/2013 ha lasciato cadere le proposte di Varese - datate gennaio - sposando la causa più remunerativa della Reyer Venezia. Scelte legittime nell'attuale regime professionistico, che però dovrebbero aprire gli occhi ai tifosi biancorossi sul valore di certi gesti.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]In ogni caso la società di piazza Monte Grappa ha agito con la testa e non col cuore, lasciando partire Stipcevic senza troppi rimpianti vista la possibilità di investire maggiori risorse sui quattro ruoli liberi nel quintetto-base a fianco dell'unica certezza Ebi Ere. Un quintetto di alto livello e una panchina dai costi parametrati alle responsabilità.[/font][/size][/size][/font]
[font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]L'unico rammarico è quello legato alle tempistiche dell'operazione, dato che, se il croato fosse uscito dal contratto al 20 giugno, Varese avrebbe avuto più risorse da investire nell'operazione Aradori pur senza poter offrire la vetrina europea di Cantù...[/font][/size][/size][/font][/color]
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