[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=1][font=verdana][size=3]C'è baruffa nell'aria nel rapporto tra Varese e Keydren Clark (foto Blitz in alto)? I 17 minuti di nulla assoluto del derby di Milano hanno puntato i riflettori sulle difficoltà del play bulgaro nel trovare la sua dimensione nel sistema Cimberio. Un problema non solo tecnico (0/3 al tiro e 2 punti, oltre a una presenza difensiva impalpabile) ma anche di atteggiamento, come ha ammesso lo stesso g.m. Cecco Vescovi nelle considerazioni post-partita. Per la seconda volta in altrettante gare di campionato, il coach Fabrizio Frates ha scelto Andrea De Nicolao per la gestione dell'ultimo quarto. Di fatto, Clark è parso un corpo estraneo nel contesto di una squadra che - con tutti i limiti attuali - ha provato quanto meno a lottare.[/size][/font][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=1][font=verdana][size=3]Scontato un faccia a faccia tra la dirigenza e il giocatore prima della gara di domani contro il Paris Levallois per capire le ragioni di questo malessere che si manifesta con una presenza in campo decisamente negativa per l'economia della squadra.[/size][/font]
[font=verdana][size=3]Sarebbe già il secondo colloquio con Clark dopo quello avvenuto nel corso del precampionato, quando all'atleta bulgaro era stata chiesta una maggior presenza caratteriale dentro e fuori dal campo. Varese al suo play chiedeva leadership, quella che la personalità addirittura debordante del suo predecessore Mike Green garantiva anche al di là della conduzione tecnica di Frank Vitucci. Ma nel mese trascorso dal primo rendez-vous le cose sono andate di male in peggio, fino alla prova inespressiva del Forum. In società si cerca di recuperare in qualche modo il rapporto con il play, puntando prima di tutto sugli stimoli di natura mentale per rigenerare un giocatore sfiduciato e depresso. Ma c'è anche un problema tecnico oggettivo: nelle precedenti incarnazioni italiane, a Pesaro e Venezia, il ruolo di Clark era sempre stato quello del regista votato alla realizzazione più che alla costruzione del gioco (14,5 punti col 40% da 3 e 2,5 assist in 3 stagioni di serie A). Varese l'ha scelto con mansioni da uomo d'ordine per complementare una guardia esplosiva ma non affidabile al tiro come Coleman e innescare un gruppo ricco di finalizzatori (da Ere ad Hassell, passando per Sakota). I risultati disastrosi delle prime due gare (3,5 punti in 24' con 2/13 totale al tiro) lasciano intendere che Clark potrebbe semplicemente non essere il play giusto per la Cimberio di Frates. In ogni caso, il club biancorosso è disposto a dargli ancora fiducia, confrontandosi con lui per capire come uscire da questo impasse.[/size][/font]
[font=verdana][size=3]Però la fiducia non può essere eterna: tra domani in Eurocup e domenica contro Venezia dovranno arrivare risposte chiare in un senso o nell'altro. Se la reazione non sarà immediata, almeno sul piano emotivo, l'unica strada da battere - prima ancora di valutare interventi di mercato che al momento non sono all'ordine del giorno - è quella di promuovere sul campo De Nicolao come titolare. E se Clark non troverà una sua dimensione in regia, utilizzarlo esclusivamente da guardia per sfruttare le sue doti balistiche. O se sarà dannoso alla causa, come a Milano, non utilizzarlo del tutto.[/size][/font]
[font=verdana][size=3]In fondo, se tra le parti non c'è feeling sulla base di un'errata valutazione iniziale, piuttosto che lo stillicidio d'una convivenza forzosa è meglio valutare l'ipotesi di un divorzio... riparatore.[/size][/font]
[font=verdana][size=3]Giuseppe Sciascia[/size][/font][/size][/font][/color]
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