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[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Stefano Coppa dice basta. Il presidente della Pallacanestro Varese esprime a chiare lettere il suo disappunto per l'attuale situazione della squadra al di là delle sei sconfitte consecutive.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

«Il primo rimedio è quello di abolire la parola sfortuna. L'unico evento fuori controllo è stato l'infortunio di Eyenga nell'allenamento di venerdì. Kangur? Sapevamo che il suo utilizzo andava centellinato, contro Reggio Emilia ha commesso un errore per eccesso di generosità e noi a tenerlo in campo per vincere. Preoccupandoci della singola partita e non del progetto a lungo termine abbiamo perso per mesi il cardine del sistema: visto che non lo avremo ancora per almeno 5-6 settimane, cerchiamo di capire come adattarci a questa situazione».
Dunque la ricetta è niente alibi e proviamo a reagire?
«Appellarsi alla sfortuna è da mediocri: se lo siamo meritiamo la posizione attuale di classifica, se invece pensiamo di valere di più rimbocchiamoci le maniche. Accettare passivamente le sconfitte non va bene: Varese è una piazza particolare, che ti ama alla follia se dai tutto, e noi non lo stiamo facendo. È sfortuna anche tirare 8/17 ai liberi?».
Tra le soluzioni c'è anche quella di un intervento sul mercato?
«Il gruppo non sta rendendo, ma chiediamoci il perché senza tirare in ballo il mercato: abbiamo fatto un'aggiunta che poi è diventata una sostituzione, ma non siamo Milano e non possiamo cambiare giocatori ogni settimana. E poi sarebbe come nascondersi dietro ad un dito: oggi chi e quanti ne cambierei? Piuttosto lavoriamo per trovare una soluzione remando tutti uniti, individuando i problemi senza appellarci alla sfortuna e lavorando per risolverli. La proprietà, gli sponsor e i tifosi vogliono una squadra che esprima energia ed entusiasmo: ognuno di noi faccia un passo indietro e torniamo a lavorare in quella direzione».
Dunque qual è la ricetta proposta dal presidente per invertire il trend negativo?
«Nessuno è scevro da colpe, io per primo, ma nessuno deve scaricare le colpe sull'altro. Basta scuse, diamoci sotto in palestra ed alla scrivania perché il dato di fatto che nessuno si aspettava è che la squadra non sta rendendo come ci aspettavamo. Pozzecco è un'ottimo allenatore che ha trascorso l'estate a lavorare alla grande; ora paga il fatto di essere personaggio e le sconfitte consecutive gli pesano, ma non deve farsi prendere dall'ansia della singola partita da vincere ed avere la lucidità per individuare come e dove intervenire. Dobbiamo crescere attraverso il lavoro e in classifica dobbiamo solo guardare verso l'alto, senza caricare di responsabilità Kangur perché considerarlo il salvatore della patria sarebbe un altro errore. Se la situazione non cambia in fretta, la gente non si identificherà più in questa squadra. E questo proprio non possiamo permettercelo».
Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
 


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