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CHIAVENNA (Sondrio) - S'è iniziata l'era Pozzecco. Il primo giorno di ritiro a Chiavenna ha inugurato ufficialmente la stagione cestistica del gruppo di lavoro salito in quota per costruire le basi tecniche ed umane della Varese che verrà.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Dopo una robusta "dieta" di atletica senza pallone tra corsa, nuoto e pesi, il parquet del palasport di viale Malaggia (foto red in alto) - già addobbato di biancorosso, con tanto di punto vendita del merchandising in vista dell'amichevole ufficiale di mercoledì prossimo contro Legnano - ha ospitato il primo allenamento di basket dell'annata 2014/2015. Ritmi subito serrati nel primo approccio col pallone per la rinnovatissima formazione biancorossa: ancora presto per disegnare schemi d'attacco, la prima priorità di coach Pozzecco è stata quella di abituare il gruppo alla corsa ed all'intensità costante a tutto campo. Dunque, nelle due ore scarse della seduta di lavoro sono stati privilegiati gli esercizi a tutto campo, spesso e volentieri in situazioni di sovrannumero.
«L'obiettivo è cercare di giocare in campo aperto per l'80 per cento delle nostre azioni e utilizzare il contropiede primario nei primi secondi dell'azione, dunque dovremo abituarci a correre il più possibile»: così il Poz ha illustrato la sua filosofia nel corso del primo allenamento da head coach della Pallacanestro Varese.
Presto per dire se la squadra costruita in estate sarà in grado di soddisfare le ambizioni di una piazza che punta a riaffacciarsi nel gran galà dei playoff dopo il deludente 2013/2014, con gli arrivi di Rautins ed Okoye che dovranno completare al meglio un gruppo attualmente composto per metà da ragazzi ed ospiti. Ma di certo l'idea di divertirsi per provare a divertire è già ben radicata nel gruppo: in attesa dello sbarco di Rautins (annunciato per venerdì a Chiavenna) il ruolo di uomo-cardine della nuova Varese è già saldamente nelle mani di Dawan Robinson che, a dispetto delle apparenze iniziali, pare già in ottime condizioni di forma. Il play ex Reggio Emilia si è già calato nella parte di attivatore dei numerosi compagni con doti balistiche importanti: già note quelle di Kangur e Diawara, ma anche Casella e Callahan hanno confermato la dimestichezza col tiro perimetrale già messa in luce lo scorso anno in A2 Gold con Veroli e Verona.
E Daniel? Sarà anche piccolo di statura, ma è potente ed esplosivo, come ha già evidenziato con un paio di balzi nel convertire gli alley-hoop in campo aperto dei compagni a dispetto delle tossine dei primi giorni dedicati al lavoro atletico.
Al di là delle qualità dei singoli, il concetto su cui ha insistito ripetutamente Pozzecco è l'intensità della difesa e soprattutto l'aggressività dopo i cambi sui blocchi: la spinta per il gioco in campo aperto per una squadra senza grande stazza ma con grande energia dovrà arrivare fisiologicamente da dietro. E prima di parlare di tecnica, serve dare una mentalità comune al gruppo: la Varese del Poz dovrà muovere tanto le gambe in difesa per accendere il motore del contropiede e muovere tanto la palla in attacco per sfruttare le qualità dei suoi atipici (anche il tiro frontale di Daniel non è poi così... sospetto) nell'aprire il campo e costruire tiri aperti per tutti.
Per ora il gruppo sembra gradire la ricetta del coach, in attesa dei riscontri delle prime amichevoli e delle verifiche sui giovani Lepri ed Affia Ambadiang c'è comunque il piacere di riscoprire una palestra biancorossa dove si lavora forte col sorriso sempre sulle labbra.
E visto il clima troppo spesso plumbeo del 2013/2014 non è poco...
Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
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