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Difesa e contropiede confezionano finalmente un lieto fine


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[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Solito copione ma finale diverso per un film che stavolta regala un lieto fine all'Openjobmetis amante delle emozioni forti. Niente beffa conclusiva dopo aver sognato la "passeggiata" sul più 15 di fine primo tempo per la squadra di "coach Poz". La fiducia acquisita grazie alle vittorie contro Brindisi e Bologna funge da anticorpo per scacciare le immagini delle sconfitte in fotocopia contro Trento e Roma, e nonostante un terzo quarto da dimenticare Varese riparte dai concetti "basic" di sacrificio e coralità per sbancare il PalaMaggiò. Difesa e contropiede, ricetta vecchia ma sempre valida per esaltare un gruppo capace di non perdersi d'animo nonostante il blackout a cavallo dei due tempi: nonostante i falli sul "groppone" dello stopper Eyenga e l'influenza a debilitare il fuciliere Rautins, l'esperienza di Deane e Diawara (protagonisti assoluti del finale rispettivamente in attacco e in difesa) hanno permesso all'Openjobmetis di coronare una partita condotta comunque per 35 minuti buoni grazie ad un'altra prova difensiva di sostanza. E dunque la solidità della retroguardia, da principale problema post-Milano, è divenuta la principale certezza di una squadra che in assenza di Kangur ha perso clamorosamente fluidità a metà campo, ma con l’aggiunta di Eyenga ha cambiato mentalità nella sua metà campo. Ed anche quando il congolese non è determinante, ha comunque aumentato la capacità di insieme di stringere i denti per accendere il motore del contropiede. E con la condizione atletica in crescita anche Daniel è tornato una risorsa offensiva importante per una Varese meno "Diawara-dipendente" ma complessivamente più efficace rispetto alle prime giornate di campionato, quando i raddoppi sul francese bloccavano sistematicamente la manovra varesina. Che anche ieri ha chiuso con 5 giocatori in doppia cifra, a dispetto delle 20 palle perse ad indicare l’obiettivo sul quale focalizzarsi per crescere ancora. Ora le due gare di fine anno solare contro un Banco Sardegna in difficoltà senza Sanders e Brooks e sul campo di Capo d'Orlando per la serata del ritorno al PalaFantozzi di "coach Poz". Chiusa a titolo definitivo la necessità di guardarsi alle spalle, ora Varese torna ad "inquadrare" la metà alta della classifica con la possibilità di riagganciare zona[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Final Eight e playoff ancor prima del rientro di Kangur. Che continua a lavorare "forte e duro" per recuperare in vista del probabile rientro in programma nel derby del 25 gennaio a Cantù: con l’estone a ruotare con Diawara ed Eyenga aumenterà il tasso di sintassi cestistica del gruppo, sulla base di una difesa che nel giro di un mese è diventata la risorsa principale della squadra. Se sul piano del gioco si procede ancora a fasi alterne, gli aspetti "motivazionali" di agonismo ed impegno sono certezze acquisite per un gruppo che è comunque uscito "fortificato" dal periodo no di 6 sconfitte in fila. E se Willie Deane riuscirà a prendere in mano con continuità il bastone del comando come accaduto nel finale del match di ieri sera a Caserta, rientrare nel gruppo delle "big" non è impossibile per una Openjobmetis che facendo quadrato attorno alla solidità del gruppo ha ritrovato fiducia e spinta per rilanciare la sua sfida verso i piani alti.[/size][/font][/color]


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