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E alla fine dell'esamone il palasport si scioglie nel tripudio


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[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Tripudio: è quello a cui si assiste a fine partita, quando la Cimberio sfila, come sempre, a salutare i suoi tifosi.[/size][/font][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Un tripudio decisamente speciale, perchè la vittoria piega l'odiatissima Cantù (e forse quando alla fine del primo quarto di gioco l'intero palazzetto si scatena in un "chi non salta canturino è" emerge anche qualcosa di extracestistico e di recente nei confronti di tutto ciò che ci ricollega a Como...) e perchè consente a Varese di mantenere la vetta della classifica in compagnia di Sassari (Meo Sacchetti è lì a osservare da vicino la Cimberio).[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Meglio però continuare a non "allargarsi" e limitarsi a gioire di un successo che comunque dice qualcosa in più, naturalmente di molto positivo, nei confronti della formazione di Frank Vitucci. Se serviva un esamone per promuovere la Cimberio alla qualifica di "aspirante grande", beh, il verdetto c'è ed è netto.[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Si potrà osservare che Cantù era reduce dalla fatiche dell'Eurolega (venerdì sera aveva piegato il Khimki festeggiando il primo successo europeo della stagione), che indubbiamente si fanno sentire, ma sarebbe ingeneroso togliere meriti a questa Cimberio sin qui inarrestabile e protagonista di un filotto giunto ormai a livelli del tutto inconsueti (11 vittorie nel precampionato prima delle 5 in campionato e 16 partite senza macchia rappresentano qualcosa di davvero speciale).[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Una Cimberio sempre simile a se stessa, che sa trovare di volta in volta le risorse qua e là, con le accelerazioni inarrestabili di Banks, con le raffiche di Ere, con la solidità di Dunston e con il fosforo di Green, stavolta vera costante nei 29 minuti in cui l'americano rimane in campo (che belle le vendette sportive consumate sul campo!).[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]La Cimberio è una squadra in cui ogni giocatore può fare e fa ciò che gli riesce meglio e questa varietà di soluzioni rappresenta la vera chiave di volta, almeno in attacco: gli avversari che difendono non sanno mai se l'insidia arriverà dall'uno contro uno di Banks o dall'assist di Green per Dunston, dal tiro dall'arco di Ere o di Sakota o dalla penetrazione di De Nicolao.[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Allora Frank Vitucci, pur senza considerare acquisite tutte queste belle qualità che vanno sempre "oliate" e coltivate, dovrà cercare di concentrarsi su qualche difetto che questa squadra ancora lamenta (e ci mancherebbe che non fosse così in un gruppo di atleti che non avevano mai giocato insieme prima di tre mesi fa).[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Quello che maggiormente si nota e che avevamo rilevato già nella partita di Casalecchio con la Virtus Bologna è la difficoltà di allestire una efficace difesa di squadra. La Virtus aveva rimontato puntando tutto sulle penetrazioni che avevano avuto successo proprio per l'assenza di aiuti difensivi da parte di Varese. [/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ieri sera a mettere in difficoltà la retroguardia varesina è stato Marco Cusin, che non è di sicuro Dwight Howard ma che sa far valere molto bene la sua statura e la sua non apparente fisicità; Cusin ha tenuto sotto pressione Dunston e anche nel finale ha realizzato un canestro, dopo un bel rimbalzone offensivo, che ha tenuto accesa la partita sino allo scippo finale di Green ai danni di Tabo.[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Un altro limite della squadra ci pare l'utilizzo offensivo di Dunston, che tocca solo "ultime palle" e che viene poco coinvolto nella manovra offensiva; la sfera circola prevalentemente per linee esterne (e non potrebbe essere altrimenti con tanti primi attori ai quali piace "sentire" spesso la sfera), così il centro viene spesso ignorato.[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ma non vorremmo che, risolti questi e altri problemini a cui ancora Frank Vitucci dovrà lavorare, questa squadra smarrisse la sua caratteristica più positiva: quella spensieratezza e quella "leggerezza" che ancora emergono quando attacca il canestro avversario.[/font][/size][/size][/font][/color]


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