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Dagli "Indimenticabili" del giugno 2013 agli... "Impresentabili" del marzo 2014. In soli nove mesi lo scenario attorno alla Cimberio è mutato radicalmente, con l'imbarazzante harakiri casalingo contro Montegranaro che ha definitivamente evidenziato dove stanno i limiti della Varese attuale.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Dopo 22 giornate del campionato in corso i biancorossi non hanno raccolto neppure la metà del bottino dell'era Vitucci: ben 20 i punti in meno rispetto alla squadra che nella scorsa annata dominò la stagione regolare. Come è possibile che una squadra formata per 6 noni (inizialmente cinque più Banks di ritorno, che merita comunque un distinguo per atteggiamento dentro e fuori dal campo rispetto agli altri reduci) dagli stessi giocatori della stagione passata abbia un rendimento così lontano da quello del 2012/2013?[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Le due scialbe prove successive all'esonero di Fabrizio Frates spazzano via anche l'alibi dell'allenatore, dietro il quale si sono nascosti troppi elementi che hanno sfruttato il ricordo del passato per godere di un trattamento di favore da parte del pubblico.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Chiaro che la differenza solare tra una stagione e l'altra sta nella differente qualità dell'asse play-pivot. Se Green e Dunston rappresentavano l'architrave tecnica e caratteriale della Cimberio della passatastagione, i limiti di Clark e quelli di Hassell (e poi di Johnson) hanno trasformato quello che prima era un valore aggiunto in grado di moltiplicare il rendimento del supporting cast in un problema oggettivo capace di minimizzare il valore di singoli dal talento comunque superiore a quello espresso dalla preoccupante classifica della Cimberio.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Nell'estate del 2013 la continuità rispetto alla precedente annata ripartendo dal 50% abbondante degli Indimenticabili doveva essere un valore fondante per l'era Frates; ma con un allenatore antitetico a Vitucci e un asse portante bisognoso di incastri completamente diversi rispetto a quelli dell'annata passata, vivere sui ricordi del passato si è dimostrato un boomerang. A partire dai contratti pesanti (su tutti quello di capitan Ere, ma anche quello di Sakota - nella foto Blitz 1), mantenuti subito dopo il traumatico divorzio dal coach veneziano per dare un segnale forte che il progetto Varese sarebbe proseguito sulla falsariga del 2012/2013 da prima della classe a dispetto del taglio del budget del 15 per cento, hanno fortemente condizionato le scelte di mercato sui nuovi arrivati, erodendo il budget disponibile per individuare i sostituti di Green, Banks, Cerella, Dunston e Talts. Ora, senza più i pilastri della stagione passata né il parafulmine Frates sul quale scaricare tutte le colpe, il credito del quale hanno goduto finora gli eroi dell'era Vitucci (Rush e De Nicolao nella foto Blitz 2) si è definitivamente azzerato. Lasciando alle ultime otto partite del rush finale in chiave salvezza l'ultima parola per capire se ci sarà qualcuno del gruppo attuale in grado meritarsi una chance per la Varese del futuro.[/size][/font][/color]
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