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[color=rgb(28,29,28)][font=verdana][size=3]Gianfranco Ponti [/size][/font][/color][color=rgb(28,29,28)][font=verdana][size=3]non chiude le porte a “Varese nel Cuore”. L’imprenditore varesino non può certo essere soddisfatto per il “no” espresso dai soci nei confronti della sua offerta per l’acquisto del 50 per cento delle quote, ma esprime comunque la sua disponibilità a proseguire la trattativa su altre basi. Ovviamente parametrando l’impegno alle modalità attuali di partecipazione al consorzio (4mila euro per l’acquisto di una quota e 50mila il taglio massimo della sponsorizzazione) rispetto ai 500mila per due anni contenuti nel “Progetto Varese”: «Esprimo il mio rammarico per la risposta negativa del consorzio riguardo al “Progetto Varese”; non concordo sugli aspetti finanziari contenuti nella lettera aperta di “Varese nel Cuore”, ma preferisco ragionare in maniera costruttiva sul futuro. La proposta di entrare nel consorzio non era quella che mi aspettavo, ma la mia risposta, a determinate condizioni, è “perché no”? Mi aspetto un cenno da parte dei soci per discutere serenamente sulle formule di un mio eventuale ingresso, nelle modalità [/size][/font][/color][color=rgb(28,29,28)][font=verdana][size=3]previste dallo statuto attuale di “Varese nel Cuore”». [/size][/font][/color][color=rgb(28,29,28)][font=verdana][size=3]La prima considerazione di Ponti è che il consorzio - bocciando il “Progetto Varese” - ha ritenuto di poter continuare con le forze attuali: «Il dato che emerge dalla risposta del consorzio è che la proprietà attuale ha ritenuto di non aver bisogno del mio  [/size][/font][/color][color=rgb(28,29,28)][font=verdana][size=3]apporto finanziario supplementare. Significa che “Varese nel Cuore” ritiene di avere al suo interno le competenze e le risorse necessarie per poter garantire una gestione efficace sia in termini finanziari che sportivi e strategici per la stagione ventura. E al di là di tutto questa è una notizia positiva». [/size][/font][/color]

[size=3][font=verdana][color=rgb(28,29,28)]La richiesta preliminare [/color][color=rgb(28,29,28)]che Ponti presenta a “Varese nel Cuore” per discutere di un suo possibile ingresso è quella di avere accesso ai conti: «La prima condizione per discutere di un mio impegno è quella di poter effettuare una [/color][color=rgb(28,29,28)][i]due diligence [/i][/color][color=rgb(28,29,28)]per verifica[/color][color=rgb(28,29,28)]re la situazione economica del club: mi impegno a farla svolgere a mie spese e a darne comunicazione pubblica a tutti i consorziati, sarebbe una cosa che servirà anche a loro oltre che a me. Ma è soltanto un prerequisito: anche se emergesse un disavanzo da coprire, nel momento in cui condividerò il progetto non avrò problemi a sobbarcarmi anche doveri del passato». Dunque Ponti esprime segnali di apertura, condividendo inoltre i punti qualificanti del programma che il CdA della Pall.Varese ha sottoscritto martedì scorso: «Non avrei preclusioni riguardo ad un mio ruolo, che con l’ apporto economico previsto dalla proprietà condivisa avrebbe una rilevanza ben diversa rispetto a quella prevista dal “Progetto Varese”. La discriminante effettiva è la bontà delle idee: investire sui giocatori italiani con la formula del 5+5 ed incrementare l’ attenzione e le risorse per la crescita del vivaio sono idee nelle quali mi ritrovo, ed alle quali contribuirei volentieri qualora ci fossero i margini per un accordo».[/color][/font][/size]



[size=3][font=verdana][color=rgb(28,29,28)]Giuseppe Sciascia [/color][/font][/size]


 
 


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